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  • Dal Milan di Ancelotti alla Juve di Conte, dall'attaccante alla Dzeko al 2-3-5: ecco la tesi di Pirlo

    Dal Milan di Ancelotti alla Juve di Conte, dall'attaccante alla Dzeko al 2-3-5: ecco la tesi di Pirlo

    Andrea Pirlo è diventato ufficialmente allenatore abilitato UEFA Pro, discutendo la tesi e conseguendo la licenza per poter sedere in panchina e guidare i suoi uomini. Tecnico della Juventus, l'ex centrocampista del Milan ha ottenuto il secondo voto più alto: 107/110, alle spalle dell'ex compagno di Nazionale Thiago Motta, esonerato dal Genoa la scorsa stagione, che ha portato a casa un 108. Ma come sarà il calcio di Andrea Pirlo? 

    In attesa di scoprirlo, partita dopo partita, sul campo, è a disposizione, online, la tesi nella quale racconta la sua idea di calcio, dal titolo: "Il calcio che vorrei". Questa l'introduzione: "​L’idea fondante del mio calcio è basata sulla volontà di un calcio propositivo, di possesso e di attacco. Vorrei giocare un calcio totale e collettivo, con 11 giocatori attivi in fase offensiva e difensiva. Manipolando spazi e tempi, abbiamo l’ambizione di comandare il gioco in ambedue le fasi.  Il “gioco” deve essere il filo conduttore della mia squadra. Intendendo per “gioco” quel filo conduttore composto da principi, posizioni ed emozioni tra i giocatori stessi. Un gioco basato sul collettivo ma che sia in grado di esaltare le individualità più forti. 

    I due principi cardine della mia idea di calcio sono legati al pallone: vogliamo e dobbiamo tenerlo il più possibile finché attacchiamo e dobbiamo avere una ferocia agonistica forte per andarlo a recuperare subito una volta perso. 

    Nel calcio moderno ormai il modulo di gioco sta cambiando la propria funzione. Da una disposizione statica dei giocatori si sta arrivando ad un’occupazione dinamica delle posizioni funzionali ai principi del modello di gioco. Una disposizione che varia nelle due fasi (offensiva e difensiva) e dei momenti emozionali che si alternano in partita. 

    Ricercheremo dunque giocatori tecnici e dinamici, dando importanza all’uno contro uno soprattutto per i giocatori esterni. Attraverso le esercitazioni vogliamo aiutare i giocatori a riconoscere le situazioni ed adattarsi al contesto sempre più liquido delle partite".

    I MODELLI - "Mi piacerebbe inoltre citare le squadre che mi hanno ispirato nella formazione della mia idea di calcio. Squadre ed allenatori che ho ammirato da tifoso ed altre con cui ho avuto la fortuna di giocarci insieme o contro: il Barcellona di Cruijff e poi quello di Guardiola, l’Ajax di Van Gaal, il Milan di Ancelotti fino alla Juventus di Conte".


    I RUOLI - Ecco l’idea di portiere di Pirlo: “Oltre alle caratteristiche classiche del portiere nella difesa della porta, un portiere moderno non può non avere qualità nella difesa dello spazio in avanti e nel gioco in possesso palla. La difesa dello spazio in avanti diventa fondamentale per coprire gli spazi con una linea difensiva alta ed aggressiva. Nel possesso palla inoltre il portiere è a tutti gli effetti un giocatore di costruzione capace di scegliere la soluzione più efficace, di condurre palla e di trovare un passaggio filtrante”. 

    GLI ALTRI - I terzini: uno bravo a spingere e “a garantire ampiezza in attacco”, l’altro  “può diventare un terzo centrale”. Centrocampisti tecnici, visto che“non si può prescindere dalla tecnica dei propri centrocampisti”; mentre per quanto riguarda l’attacco “nel mio modello di gioco, l’attacco della profondità (anche corta) è un elemento molto importante e spesso è proprio l’attaccante che se ne occupa con continuità (anche se possono essere letali gli attacchi nello spazio dei centrocampisti o degli esterni). In un calcio d’attacco con tanti giocatori offensivi (fra trequartisti ed ali) è necessario inoltre che l’attaccante sia capace di dialogare con tecnica ed intelligenza con i propri compagni per favorire gli inserimenti degli stessi”.

    L’IDEA DI GIOCO - Questa l’idea della manovra offensiva: “Il nostro sviluppo offensivo sarà a due velocità: dietro sarà d’attesa e di preparazione, davanti invece veloce e diretto verso la porta dopo il passaggio chiave che libera un giocatore fra le linee. (La trasmissione palla sarà sempre secca e forte)”. Aggiungendo: “In fase offensiva non abbiamo un modulo fisso ma il posizionamento ed i movimenti in campo dei giocatori sono richieste dalla ricerca del raggiungimento dei nostri principi”. Principi che disegnano questo modulo: “Andremo dunque a posizionarci in campo con un 325 o 235 in fase offensiva. Ma i movimenti non sono fissi. In base alle caratteristiche dei giocatori ed al contesto, ci saranno rotazioni diverse: il terzino sinistro si può alzare in ampiezza, l’esterno venire in zona di rifinitura e dunque l’interno arretrare in costruzione”. Questi suoi principi. Per una lettura più approfondita, QUI trovate l'intera tesi del Pirlo allenatore. 

     

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