Dalla Champions alle sbarre: Vincic, l’arbitro arrestato per prostituzione, possesso d’armi e droga...per sbaglio!
Trovarsi nel momento sbagliato, nel posto sbagliato, con le persone sbagliate: l'arbitro internazionale sloveno Slavko Vincic potrebbe riassumere così la brutta disavventura vissuta lo scorso weekend, quando è stato arrestato durante un raid contro traffico di droga, sfruttamento della prostituzione e possesso di armi. Dalla Champions League alle sbarre di una prigione, senza colpo ferire: il fischietto, che ha diretto parecchi match della massima competizione europea, tra cui Barcellona-Inter, è stato fermato dalle forze dell'ordine nell’ambito di un’operazione atta a sgominare un’organizzazione delinquenziale.
IL CASOLARE CON DROGA, PROSTITUTE E ARMI -La testata croata 24Sata racconta che Vincic (foto il posticipo) fosse in un casolare croato assieme a Tijana Maksimovic, colei che gli investigatori ritengono sia a capo dell’organizzazione criminale: l'operazione, ha spiegato la polizia slovena, ha portato all’arresto di nove donne e ventisei uomini, oltre che al sequestro di 14 pacchi di cocaina, tre giubbotti antiproiettile, pistole e oltre 10mila euro in contanti. Vincic è stato interrogato come testimone ed è poi stato immediatamente rilasciato, quando la polizia ha capito che non c'entrava nulla coi crimini.
L'ERRORE DELLA POLIZIA - Ecco le sue spiegazioni alla testata slovena Jutarnji list: “Dopo un incontro d’affari sono stato invitato a una festa e ho accettato. Quando è arrivata la polizia ci hanno invitato a un colloquio, in cui io ho spiegato che non conoscevo quella gente. E mi hanno dato subito dato il permesso di tornare a casa in Slovenia”. Ha parlato anche l’associazione degli arbitri sloveni, per bocca del suo presidente Vlado Sajn: “È una coincidenza che si sia trovato lì. Ma la macchia sulla sua reputazione può creargli problemi”. Carcere scampato, ma la Champions tornerà?
@AleDigio89