Dalla Juve al 'Gran Ghetto': quando il calcio non salva la vita
IL ROGO - Nonostante la baraccopoli (foto statoquotidiano) fosse in fase di sgombero da qualche giorno, circa duecento migranti erano rimasti all'interno delle loro ‘case’ di cartone perché unica garanzia di un lavoro, neppure dignitoso (perché vergognosamente sottopagato) nei campi adiacenti al 'loro' terreno. Qualche giorno fa, appunto, la prefettura aveva dato ordine di sgombrare quelle che possono essere chiamate case solo per comodità di cronaca. Infatti è bastato nulla alla mano piromane e malvagia di altri uomini per bruciare l’intera baraccopoli e far scappare tutti i migranti che vivevano al suo interno. Tutti tranne due: Mamadou Konate e Nouhou Doumbia, uno morto carbonizzato, l'altro intossicato.
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Lorenzo Bettoni