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  • Dalla Roma al Liverpool, Alisson superstar e Messi disintegrato

    Dalla Roma al Liverpool, Alisson superstar e Messi disintegrato

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    Liverpool come Roma, Anfield che fa rima con Olimpico. Il Barcellona si riscopre all'improvviso vittima dei suoi atavici difetti, della sua storica presunzione che anche in passato lo ha condannato a figuracce rimaste nella storia tanto quanto certe vittorie. E soprattutto si riscopre prigioniero dei fantasmi della notte del 10 aprile 2018, quando Messi e compagni videro ribaltato il 4-1 del Camp Nou in Italia dal clamoroso 3-0 dei giallorossi di Di Francesco. E l'incredibile dinamica che ha portato stasera al secondo gol di Origi, quello che ha sancito l'eliminazione blaugrana, così simile al colpo di testa con cui nella scorsa edizione di Champions League Manolas aveva mandato in frantumi i sogni degli uomini di Valverde. Difesa impietrita, colpita e affondata.

    ALISSON INCUBO DI MESSI - Ieri come oggi, oltre a Messi c'era Alisson, tra i mattatori della grande cavalcata europea della Roma della stagione passata e decisivo anche stavolta nell'eliminatoria, con una serie di interventi determinanti soprattutto nel primo tempo, quando il Barcellona sembrava aver reagito alla rete incassata a freddo da Origi. Tre-quattro parate al momento giusto per cancellare dalla testa la meravigliosa traiettoria disegnata all'andata dal rivale argentino, a scoraggiare col passare dei minuti l'avversario più temuto e contemporaneamente ad alimentare un sogno diventato sempre più concreto, fino all'apoteosi finale. Perché il calcio, soprattutto in competizioni come la Champions e in certe notti, non è solo fisico e tecnica, ma è anche cuore, mentalità, concentrazione. Quelle doti che hanno esaltato Klopp e i suoi splendidi ragazzi, che entrano di diritto nella storia del loro club e non solo, e che il Barcellona ha incredibilmente smarrito ancora una volta, nel momento della verità. 
     

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