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  • Dalla tripletta alla quadripletta: Bayern re del 2020, col Siviglia è sempre dura. 16mila tifosi, il calcio torna alla gente
Dalla tripletta alla quadripletta: Bayern re del 2020, col Siviglia è sempre dura. 16mila tifosi, il calcio torna alla gente

Dalla tripletta alla quadripletta: Bayern re del 2020, col Siviglia è sempre dura. 16mila tifosi, il calcio torna alla gente

  • Alberto Polverosi
    Alberto Polverosi
Dalla tripletta alla quadripletta, per il Bayern Monaco è un grandissimo 2020: Bundesliga, Coppa di Germania, Champions League e ora anche la Supercoppa. Dopo 120 minuti giocati alla sua maniera, ha battuto il Siviglia con pieno merito, ma il 2-1 finale fa capire che non è stato semplice piegare la difesa andalusa.

Il Bayern ha sbagliato qualcosa di troppo in zona-gol, Lewandowski non ha piazzato il suo colpo da cannoniere e a segnare le reti del trionfo sono stati due centrocampisti, Goretzka e Javi Martinez, entrato nei supplementari. Il Siviglia era inferiore sul piano tecnico e la differenza si è vista bene (26 tiri a 6 per i bavaresi,col 61 per cento di possesso palla), ma ha saputo difendersi con forza euna buona organizzazione, per questo è arrivato almeno ai supplementari.

INIZIO ANDALUSO. La notizia da Budapest era la seguente: per 34 minuti il Bayern Monaco, la squadra che aveva vinto 30 delle ultime 31 partite ufficiali (e l’altra l’aveva pareggiata) prima di questa Supercoppa era sotto di un gol. Il Siviglia aveva segnato dopo meno di un quarto d’ora con un calcio di rigore dell’ex genoano e milanista Ocampos, alla fine nettamente il migliore degli andalusi, rigore fischiato dall’arbitro Taylor per un fallo di Alaba su Rakitic. Gli spagnoli erano messi bene in campo, sorretti dalla solita eccellente organizzazione, ma quel gol, anziché spingerli sul piano morale, li ha impigriti. O forse è stata solo la forza della più grande squadra d’Europa a cambiare lo sviluppo della partita. Il Bayern ha cominciato a giocare come sa, come ha sempre fatto nella scorsa stagione da quando Flick ha preso posto in panchina e il Siviglia è scomparso di scena.

LEWA, MEGLIO GLI ASSIST DEI GOL
. Prima di arrivare al pareggio, i tedeschi hanno costruito tre palle-gol, la più nitida è stata sbagliata dalla vice Scarpa d’Oro della scorsa stagione, Robert Lewandowski, lanciato davanti a Bono da un rinvio da numero 10 del numero 1 Neuer: il pallonetto del centravanti del Bayern è stato così floscio che al portiere andaluso è bastata una parata quasi banale. Meglio come uomo-assist, Lewa. Il primo guizzo del polacco è stato a favore di Müller che ha appena strusciato la palla (ma si sa che segnare non è il pezzo forte del suo repertorio), il secondo, un vero colpo da fenomeno, per la rete dell’uno a uno di Goretzka. Mentre il Bayern infilava un’occasione dietro l’altra, il Siviglia si era ritirato tutto dietro, incapace di ripartire.

SENZA ALI. Rispetto alla finale di Champions col Psg, i bavaresi avevano quattro giocatori diversi, ma solo uno nuovo, Sané, ex City, poi Pavard,
Lucas Hernandez e Süle tutti in difesa, al posto di Jerome Boateng,
Davies, Thiago Alcantara e Coman. Sané ha cominciato a destra e Gnabry a sinistra, ma anche quando hanno invertito la posizione i due non hanno mai creato dei veri pericoli. Al Bayern è mancata la loro qualità, non la forza, l’intensità e il ritmo di Kimmich e Goretzka, un giocatore incredibile per continuità e resistenza: ha difeso, costruito e attaccato sempre con i tempi e i modi giusti.

MALE I DUE NUOVI 10. Per Lopetegui, i cambi rispetto alla finale di Europa con l’Inter erano due, Escudero per il neo-Spurs Reguilon e Rakitic per Banega. L’ex barcellonista tornato a casa si è visto solo in occasione del rigore, poi ha sofferto troppo, come tutto il Siviglia, proprio come l’altro nuovo 10 bavarese, Sané. Rakitic è stato sostituito dopo 10' del secondo tempo (è entrato Oliver Torres) insieme a De Jong (dentro En-Nesyri) e dopo che il Siviglia si era fatto vivo nell’area del Bayern con un tocco di De Jong su cui Neuer ha fatto la sua prodezza. Anche Sané è stato il primo cambio per Flick che a metà ripresa ha inserito Tolisso.

BAYERN, DUE GOL ANNULLATI. La squadra di Flick, anche se non con lo stesso ritmo del primo tempo, ha ripreso il possesso della partita segnando due gol, annullato giustamente il primo di Lewandowski per un fuorigioco di pochi centimetri pizzicato dal Var e anche il secondo a Sané per un fallo che ha visto solo Taylor di Lewandowski su Jesus Navas. Il merito degli andalusi è stato quello di resistere fino al 90' alla continua pressione dei tedeschi, sempre più vicini alla porta di Bono (16 tiri a 3 fino a quel momento, tanto per chiarire il concetto) e con un recupero palla sempre più avanzato. C’è riuscito per la prontezza del portiere, la sicurezza di Fernando (che ha tolto un gol a Sané) e la solidità di Koundé. Ma la più clamorosa delle palle-gol è stata del Siviglia a 3'
dalla fine quando, per una svirgolata di Alaba, En-Nesyri è arrivato da solo davanti a Neuer, ha mirato debolmente un angolo e il portierone tedesco gli ha deviato il tiro in angolo. Siamo arrivati così ai supplementari.

CON VAZQUEZ. En-Nesyri ha centrato il palo all’inizio del primo tempo supplementare (ma se avesse segnato, il Var avrebbe annullato la rete: era
in fuorigioco) e mentre Lopetegui ha fatto poco dopo il quarto cambio (l’ex palermitano Vazquez al posto di Jordan), Flick ha aspettato ancora un po’ per fare la seconda e la terza sostituzione, con Javi Martinez e Davies per Goretzka e Lucas Hernandez. Il doppio cambio ha dato una bella spinta al Bayern e, nel caso di Martinez, è stato decisivo. Come nei 90' regolamentari, anche nei supplementari il Bayern si è messo al comando della partita e al 104' è passato meritatamente in vantaggio proprio con un colpo di testa di Javi Martinez. Un minuto dopo, Diego Carlos ha tolto a Süle la rete del 3-1. Nel secondo tempo supplementare, i tedeschi hanno controllato la palla nella metà campo degli avversari, mentre il Siviglia, alla prima gara della nuova stagione, non aveva più le energie per attaccare.

LA GENTE. E’ tornata in uno stadio per una partita di calcio. Sedicimila spettatori al “Puscas” di Budapest. Qualcuno con la mascherina, molti
 senza. C’è stata una lunga polemica politica fra l’Ungheria e la Germania, ma si sono sentiti i primi cori veri, sono scomparse le sagome dalle poltroncine e la presenza dei tifosi e degli appassionati è in assoluto una notizia che conforta. Vedremo se ci saranno effetti negativi (l’aumento del contagio), ma intanto possiamo respirare. Il calcio è tornata alla gente. 
 
 

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