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  • Dalle cose formali alla pubblica gogna: Milan, la comunicazione è un problema

    Dalle cose formali alla pubblica gogna: Milan, la comunicazione è un problema

    • Andrea Distaso
    Corto circuito, a livello mediatico. E' quello che si è innescato in casa Milan nel primo vero momento di difficoltà accusato dalla squadra dopo un mercato molto importante in termini economici e molto reclamizzato sotto l'aspetto comunicativo. Nonostante una classifica non così marcatamente deficitaria, sono risultate sufficienti due sconfitte figlie di prestazioni molto negative per far scattare l'allarme rosso e scaricare pesantemente gran parte delle responsabilità su Vincenzo Montella. Dallo sfogo post-partita di Fassone davanti alle telecamere all'annuncio via Twitter del clamoroso allontamento del preparatore atletico di fiducia del tecnico, a Milanello e dintorni la situazione sembra già fuori controllo.

    ALLA PANCIA DEI TIFOSI - Il nuovo Milan ha deciso di porsi sin da subito in maniera molto differente rispetto al passato, rivolgendosi ai tifosi e agli addetti ai lavori in maniera più "free", più disinvolta. Tutto, ma proprio tutto, diventa di pubblico dominio, dalle "cose formali" alle reprimende: un atteggiamento che fa le fortune degli operatori dell'informazione, che possono dirsi di non annoiarsi mai, fino ai supporters, che si sentono molto più coinvolti nelle vicende del club. E che, dietro lo sfogo dell'amministratore delegato rossonero in seguito al ko con la Samp ci sia la volontà di parlare alla pancia del tifoso medio, il sospetto è forte. Si può comprendere il fastidio per non vedere schierati in campo i fiori all'occhiello della campagna acquisti e di non vedere una squadra all'altezza della situazione, ma era proprio il caso di esporre l'allenatore alla gogna mediatica in maniera così spinta?

    PUBBLICA GOGNA - Prima dell'avvento della nuova proprietà cinese, eravamo abitutati a una gestione della comunicazione molto differente, presa ad esempio per diversi anni per la sua capacità di fare filtrare il minimo indispensabile, cercare il più possibile di celare le situazioni più problematiche o porre l'accento su quello che faceva comodo che trapelasse all'esterno. L'esplosione dei social network ha indubbiamente intaccato e influenzato certi principi cardine della comunicazione di massa, ma il sospetto è che il nuovo corso abbia preso sin troppo alla lettera le nuove regole del gioco. Un'esasperazione di questi concetti rischia però di portare a un clima da "tutti contro tutti" che un video postato su Twitter soltanto poche ore dopo l'allontamento di Marra, l'ex preparatore di Montella, non può certo mitigare. Anzi. "Il modo migliore per capire se puoi fidarti di qualcuno è dargli fiducia", diceva Hemingway. Sì, ma quale fiducia?

     

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