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  • I ricordi di Hubner:| 'Nazionale unico rimpianto'

    I ricordi di Hubner:| 'Nazionale unico rimpianto'

    • Luca Cellini

    Dario Hubner è stato fra gli attaccanti più prolifici della storia del Cesena. 'Mi sono trovato benissimo in bianconero, perché l'obiettivo era sempre la salvezza e ci siamo invece tolti grandi soddisfazioni - ha raccontato il 44enne di Muggia, oggi allenatore del settore giovanile nel Pergocrema, ospite ai microfoni di Radio Toscana -. La gente ci lasciava serena e noi amavamo regalargli soddisfazioni. Mihajlovic, Nesta, Stam, Montero e Ferrara sono fra i difensori centrali migliori che mi abbiano mai marcatoMihajlovic non era veloce, ma sapeva sempre dove finiva la palla e mi anticipava spesso. Il Cesena di oggi stenta perché forse ha cambiato troppo quest'estate, e ci vuole tempo per organizzarsi. L'anno scorso basava molto sulla forza fisica, quest'anno invece gioca meglio, ha meno velocità, anche per la cessione di Giaccherini, e fa fatica a portare a casa punti. Gilardino giocando nella Fiorentina ha meno attenzione mediatica per i suoi gol che se certe reti le facesse in una big. Nel Milan gli è andata non benissimo, per motivi che magari solo lui sa, ma credo che alla Fiorentina si stia togliendo grandi soddisfazioni. Rui Costa alla Fiorentina era un fenomeno, al Milan invece era un giocatore qualunque. Credo che la stessa sorte potrà toccare a Montolivo: magari sbagliando dieci palloni su quaranta verrà messo nel mirino'.

    'Il mio piccolo rammarico è di non aver mai giocato in Nazionale - ha aggiunto Hubner -. Purtroppo non ho fatto neanche una presenza, pur avendo fatto almeno un paio d'anni ad alti livelli. Guardando gli ultimi dieci anni, ci sono giocatori come Osvaldo cui bastano un paio di partite per arrivare in azzurro, mentre prima non bastavano neanche 300 partite in serie A. Ho avuto la soddisfazione di andare in tourneè con il Milan dodici giorni, ma non ho il rimpianto di aver giocato in una grande squadra, perché non è detto che se avessi giocato in una big avrei avuto lo stesso rendimento nelle cosiddette provinciali. Il giocatore più forte con cui abbia mai giocato è Pirlo, quando lui aveva diciannove anni ed eravamo compagni di squadra nel Brescia. Già a quell'età si vedeva la sua straordinaria qualità nel gestire il pallone'.

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