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  • De Ligt, de Jong e la riscoperta di Depay: l'Olanda è tornata
De Ligt, de Jong e la riscoperta di Depay: l'Olanda è tornata

De Ligt, de Jong e la riscoperta di Depay: l'Olanda è tornata

  • Matteo Corti
L’Olanda è tornata, dopo aver assistito da casa a Euro 2016 e al Mondiale 2018, un cambio di ciclo era obbligatorio. La scossa è arrivata, infatti col pareggio all’ultimo respiro ottenuto contro la Germania, gli oranje hanno guadagnato l’accesso alla fase finale della Nation League.

La federazione olandese dopo la mancata qualificazione all'ultima Coppa del Mondo, ha affidato la responsabilità di risollevare le sorti della propria nazionale ad un mito del proprio calcio, Ronald Koeman. L’illustre ex difensore del Barcellona ha cominciato a creare una squadra partendo praticamente da zero, cambiando totalmente le linee e i concetti dei propri predecessori, unendo stelle del calcio ormai sul finire della carriera a giovani talentuosi e giocatori potenzialmente d’elite, che però non erano mai riusciti ad esprimere completamente il proprio talento. Le nuove idee hanno dato ragione a Koeman, che nel giro di poche settimane è riuscito prima a battere la Germania e poi a prevalere sulla Francia campione del mondo. 

Le chiavi del successo del nuovo ciclo oranje però sono molteplici. A partire dal portiere. Koeman ha deciso di affidarsi a Kasper Cilessen, "secondo" del Barcellona, che però ha delle buone capacità tecniche e la giusta esperienza per esprimersi ad alti livelli con la propria nazionale. L’innovazione passa anche per la linea difensiva, nella quale si incontrano giocatori di caratura importante come il centrale del Liverpool Virgil Van Dijk, Daley Blind (Ajax) e Stefan de Vrij (Inter), uniti a giovani promettenti come Matthijs De Ligt (19 anni) centrale dell’Ajax, già seguito dai club più prestigiosi d’Europa e Denzel Dumfries laterale del PSV classe '96.

Le chiavi del centrocampo sono state affidate ad uno dei talenti più nitidi del calcio europeo, Frenkie De Jong (21 anni), centrocampista dell’Ajax molto tecnico e dotato di un’ottima visione di gioco, affiancato da De Roon (Atalanta) o Strootman (Marsiglia) e Wijnaldum (Liverpool). In attacco, Koeman è riuscito a recuperare una delle più grandi promesse del calcio olandese, che col tempo sembrava essersi smarrita: Memphis Depay che, dopo gli anni bui al Manchester United, si è ritrovato al Lione mettendo da parte il suo gioco individualista e ponendo le sue qualità al servizio della squadra. Dimostrando il suo valore con prestazioni importanti, come in occasione della vittoria contro la Francia in cui è stato eletto migliore in campo. 

Qualcosa di simile anche se meno eclatante è successo con Ryan Babel: l'esterno classe '86, in forza al Besiktas, sembra vivere una seconda giovinezza e il suo apporto è uno degli elementi più sorprendenti di questa Olanda. Questi sono solo alcuni dei dettagli che spiegano le caratteristiche di una nazionale capace di battere le ultime due squadre campioni del mondo e qualificarsi alla Final Four di Nations League. Il percorso è segnato, ora a questi ragazzi non resta che continuare su questa via per riportare all’Olanda il prestigio che ha smarrito.
 

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