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  • De Ligt prima salva, poi rovina e cambia la partita: Olanda a casa

    De Ligt prima salva, poi rovina e cambia la partita: Olanda a casa

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Il 3 luglio, a Baku, si giocherà un quarto di finale che, per quanto si è visto in questo Europeo, sarebbe un errore sottovalutare: Danimarca-Repubblica Ceca non rappresenta la storica nobiltà continentale, anche se una ha già vinto l’Europeo (la nazionale del Nord nel ‘92) e l’altra ha raggiunto una finale (la nazionale dell’Est nel ‘96), ma arrivano a questo punto del torneo con merito, entusiasmo e qualità. La Danimarca ha sbriciolato prima la Russia (nel girone), poi il Galles (agli ottavi), la Repubblica Ceca ha fatto gli stessi punti della Croazia nel girone e ha battuto nettamente una delle candidate alla vittoria finale come l’Olanda, di sicuro favorita in questa gara.

    Due a zero a Budapest, è successo dopo 10' del secondo tempo per l’espulsione di De Ligt (con un fallo di mano ha interrotto una chiara occasione da gol), ma già nei primi 45' la Repubblica Ceca ha giocato con intelligenza ed equilibrio, soffrendo solo un po’ la più tecnica Olanda. Primo gol di Holes, secondo di Schick su assist dello stesso Holes, centrocampista dello Slavia Praga. L’ex doriano e romanista Schick ha segnato il quarto gol del suo Europeo, ora è vicecapocannoniere alle spalle di Ronaldo.

    EQUILIBRIO. L’Olanda ha creato qualcosa di più della Repubblica Ceca nel primo tempo, ma l’occasione più nitida è capitata sul piede del veronese Barak, messa lì da un bel tocco di Masopust e se la palla è finita in angolo il merito è stato dello juventino De Ligt, prontissimo a deviare il tiro a colpo sicuro del ceco. L’Olanda ha giocato di più e spinto di più soprattutto a destra, dove Dumfries, probabilmente il miglior terzino destro di questo Europeo, ha attaccato a ritmo sostenuto. Una sua
    iniziativa ha prodotto l’occasione migliore per gli orange con un tiro cross deviato da Vaclik con un ginocchio. Tuttavia la squadra di De Boer non ha avuto vita facile, la Repubblica Ceca l’ha contrastata bene in ogni zona del campo, grazie al robusto lavoro di Soucek, al controllo dello straordinario Holes su Wijnaldum (un fantasma rispetto alle gare precedenti) e alla corsa continua sulla fascia destra di Coufal che ha impedito a Van Aanholt di pareggiare, come rendimento, la prestazione del suo compagno Dumfries. I cechi non si sono preoccupati solo di difendere, per certi versi hanno ripetuto la partita dell’Austria contro l’Italia:
    sapendo che gli avversari avevano maggiore tecnica, ha impedito loro di esprimersi al meglio chiudendo e ripartendo.

    IL ROSSO A DE LIGT. I primi 10' del secondo tempo hanno cambiato la partita. Poteva accadere a favore dell’Olanda con la clamorosa occasione di Malen (bravissimo Vaclik a portargli via la palla dai piedi con un’uscita bassa), è accaduto invece a favore della Repubblica Ceca. Un lancio per Schick, che stava puntando la porta di Stekelenburg, è stato intercettato con una mano da De Ligt proprio mentre l’ex romanista lo stava saltando. Era una chiara occasione da gol, ma il russo Karasev ha solo ammonito lo juventino. Per sua fortuna, al Var c’era l’inglese Attwell, lo stesso che il giorno prima aveva...salvato l’Italia, e Attwell ha richiamato il collega di campo al monitor: inevitabile il cambio di colore per De Ligt, da giallo a rosso. De Boer ha abbandonato la difesa a 3 e l’ha schierata a 4, con De Vrij e Blind centrali, con Dumfries a destra e Van Aanholt a sinistra come terzini. Ha messo Promes al posto di Malen e ha impostato la squadra col 4-4-1.

    DISASTRO STEKELENBURG. La nazionale di Silhavy si è impossessata del campo e con l’uomo in più è andata a un passo dal gol con Coufal, che ha cercato di piazzare la palla sul secondo palo trovando la respinta decisiva di Dumfries. Con pazienza e con un buon palleggio, la Repubblica Ceca è rimasta nella metà campo olandese ed è arrivata al vantaggio su un angolo regalato dall’ex portiere romanista Stekelenburg che si è fatto scivolare la palla dalle mani. Dalla bandierina, cross pennellato di Barak sul palo più lontano, uscita incertissima di Stekelenburg, colpo di testa di Kalas (sormontato Wijnaldum) sull’altro palo dove era appostato liberissimo Holes, altro colpo di testa e palla in rete. De Boer ha messo dentro un altro attaccante, il gigante Weghorst, al posto di De Roon, ma all’Olanda continuavano a mancare i pezzi da novanta come Wijnaldum e Depay, solo De Jong cercava di tenere insieme la squadra.

    SCHICK, E 4. Davanti a Stekelenburg si sono aperte voragini e la Repubblica Ceca le ha sfruttate a suo piacimento. Ancora Holes, il migliore dei suoi, ha intuito una linea di passaggio a metà campo, ha soffiato la palla allo spento Wijnaldum, è partito come una saetta, ha aspettato Schick, gli ha messo la palla sul sinistro e da quel piede fatato la palla è finita, con un tiro al volo, sul primo palo. Fine della gara.

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    IL TABELLINO
    Olanda-Repubblica Ceca 0-2 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 68' Holes (RC), 80' Schick (RC).

    Olanda (5-3-2): Stekelenburg; Dumfries, De Ligt, De Vrij, Blind (81' timber, Van Aanholt (81' Berghuis); De Roon (73' Weghorst), Wijnaldum, F. De Jong; Depay, Malen (57' Promes). Ct. De Boer.

    Rep. Ceca (4-2-3-1): Vaclik; Coufal, Celustka, Kalas, Kaderabek; Holes (85' Kral), Soucek; Masopust (79' Jankto), Barak (90+2' Sadilek), Sevcik (85' Hlozek); Schick (90+2' Krmencic). Ct. Silhavy.

    Arbitro: S. Karasev (Russia).

    Ammoniti: 46' Dumfries (O), 56' Coufal (RC), 85' F. De Jong (O).

    Espulsi: 55' De Ligt (O).  

     

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