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  • De Rossi e il Boca, due anime troppo simili destinate ad incontrarsi

    De Rossi e il Boca, due anime troppo simili destinate ad incontrarsi

    • Mattia Anconetani
    I romanisti e gli italiani in genere, hanno salutato con affetto Daniele De Rossi, campione del mondo in quelle magiche notti estive del 2006, in cui i cieli della Germania erano sempre più blu, proprio come cantava Rino Gaetano, blu come la maglia del Boca:

    Daniele a differenza di tanti suoi colleghi che decidono di svernare dove dilaga il denaro, come Cina, Qatar o States, De Rossi cerca ancora la sfida, la passione di Buenos Aires, il fuoco della Bombonera del calcio, perché lui è sempre stato questo, magnificamente diverso, lui vive il calcio come noi tifosi, appassionati di calcio, tra un brivido e un' emozione, perché questo sport non è denaro ma passione e Daniele è forse l'ultimo baluardo di un calcio che non c'è più. Ma conosciamo meglio il Boca:

    Il Club Atlético Boca Juniors nasce il 3 aprile del 1905, quando un gruppo di ragazzi italiani, originari di Genova decidono di dare vita alla meravigliosa favola, di uno dei club più titolati di Argentina e del mondo, con 18 titoli riconosciuti del CONMEBOL, due triplete nel 2000 e nel 2004.

    L'idea nacque nella casa di Esteban Baglietto, insieme a Alfredo Scarpatti, Santiago Sana e i fratelli Juan e Teodoro Farenga. Dopo due anni termina l'era della camiseta bianco-nera, i cinque ragazzi devono scegliere i nuovi colori societari, dopo ore di discussione ecco che arriva la soluzione: l'idea di Juan Brichetto, adetto all'azionamento del faro del porto di Buenos Aires, era a dir poco geniale: "Andiamo al molo, vediamo la prima nave che passa, il Boca avrà i colori di quella bandiera". Ad un certo punto giunse nel molo la nave "Drottning Sophia" battente bandiera svedese. Ed ecco che Il giallo e il blu divennero i colori del Boca Juniors.

    Nel 1913 la Federazione Argentina decise di aumentare il numero delle squadre partecipanti in Primera División, così il Boca approdò nel massimo campionato e da lì non si smosse più vincendo il titolo per 33 volte.

    Oggi il Boca è uno dei club più importanti d'Argentina con grande seguito in tutto il mondo. Ma chi sono i tifosi del Boca Juniors, cosa c'entra Daniele De Rossi con loro?
    L'accoglienza fatta a Daniele a Buenos Aires è stata straordinaria.

    In conferenza di presentazione dirà: "Per vent'anni ho vissuto in mezzo ai matti, che vivono di calcio 24 ore al giorno (riferendosi all'ambiente romano), potevo scegliere un'avventura rilassante e invece no ho scelto di vivere con gente ancora più matta per il calcio". Perché lui è questo, lo abbiamo già detto mille volte, lui è per le sfide per le emozioni forti! Quelle che può dargli il pubblico del Boca...

    Quando 40.000 e più persone saltando fanno tremare l'Estadio Alberto Josè Armando, quando l'odore acre dei fumogeni infesta e colora l'aria di quel giallo e quel blu, quando l'urlo assordante della Bombonera pervade l'anima e trasforma gli uomini in eroi, quando il rimbombare dei tamburi si fonde alla musicalità della lingua spagnola condita da quell'amore latinoamericano che ti fa tremare il cuore, quando l'abbraccio infinito tra sconosciuti sugli spalti dopo un gol, è così forte da far sentire la stretta anche sul busto dei calciatori in campo, ecco queste sono le cose che ti restano dentro, queste sono le emozioni di cui gente come noi, come Daniele, non può farne a meno.

    Seppur il primo grande amore non si scorda mai, Daniele De Rossi e il Boca sono due anime troppo simili, e infondo il destino non poteva fare a meno di farli incontrare.

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