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  • Lazio, il dubbio di Inzaghi: de Vrij sì o no contro l'Inter? I tifosi si schierano

    Lazio, il dubbio di Inzaghi: de Vrij sì o no contro l'Inter? I tifosi si schierano

    • Luca Capriotti

    Essere Stefan de Vrij, in Lazio-Inter, una cosa quasi da psicanalisi. Certo l'olandese, qualche mese fa, non avrebbe mai immaginato un finale di stagione così, avrebbe faticato a pensarlo perfino un regista horror. Il difensore affronterà, nell'ultima, decisiva giornata di campionato, la diretta concorrente della sua Lazio per l'ultimo posto Champions League, l'Inter. Che, per inciso, tra 1 mese diventerà la sua squadra. Tare ha già dato fuoco alle polveri, ha sottilmente fatto capire che "qualcuno ha giocato sporco", facendo uscire la feral notizia dell'arrivo in nerazzurro di de Vrij ad una settimana, o poco più, del match-che-vale-una-stagione. Ogni riferimento all'Inter (non) è casuale. Come de Vrij stia vivendo questo delicatissimo momento non è dato saperlo: è lucido, attento, sbaglia pochissimo, contro il Crotone ha salvato sulla linea quella che poteva essere la terza rete dei padroni di casa (sua anche la spizzata che vale il pari di Milinkovic). Ok, de Vrij è una specie di automa di professionalità e garbo calcistico, ma gli altri?


    INZAGHI E TARE - La società è stata chiara: la Lazio deve molto a de Vrij, l'olandese deve molto alla Lazio, è giusto che gli venga tributato un ultimo, lunghissimo applauso dopo anni di reciproca soddisfazione. Pazienza per il mancato rinnovo (che comunque brucia, eccome), l'integrità e la professionalità del difensore hanno ricucito qualsiasi possibile strappo. Quindi per Tare de Vrij deve giocare, vuole goderselo fino all'ultimo. Inzaghi è possibilista, almeno di fronte ai microfoni: prima della partita contro il Crotone sembra convintissimo di farlo giocare, nel post-partita ha alluso al ritorno di Luiz Felipe. Quasi a voler valutare l'approccio di de Vrij a questa ultima, delicatissima gara giorno per giorno. Ragionevole, no?

    AMBIENTE LAZIO E DE VRIJ - L'ambiente Lazio si è dimostrato molto "europeo" nei confronti dell'olandese. A social spiegati non ha accettato il suo mancato rinnovo (sono fioccati gli insulti), ma allo stadio il bene superiore, la Champions per la Lazio, ha fatto tacere possibili malumori. de Vrij non è stato mai neppure fischiato, anzi, non gli è stato dimostrata neppure una minima freddezza. Ha giocato al di sopra di ogni sospetto, si è meritato ogni singolo applauso. Peccato che, a meno di 7 giorni dalla gara contro l'Inter, il dubbio risalga in superficie: deve giocare contro la sua futura squadra? Qualcuno mormora di aver sentito Inzaghi, a microfoni spenti, dire che de Vrij guarderà la partita dalla tribuna. Su Twitter la voce, tutta da confermare, delle visite mediche a Milano in settimana (che francamente non avrebbero senso di esistere, a così pochi giorni dalla partita) trova sponda felice e gaudente nei tifosi dell'Inter (che si fregano le mani, per l'arrivo a 0 e la prospettiva di non affrontarlo). I tifosi della Juventus sottolineano una qualche diversità prospettica ("e se fosse successo ai tempi di Moggi?", "nel fantastico mondo interista annunciare #DeVrij 10 giorni prima dello scontro diretto è normale #Berardi invece quando gioca contro la #Juve (rifiutata 3 volte) si scansa"). Qualcuno sui social si chiede, con un po' di confusione (in realtà non basta il pari all'Inter ndr): "Ma se al 90' sul risultato di 0-0 De Vrij si trova sui piedi la palla della vittoria che cosa fa? Segna e l'anno prossimo fa l'Europa League o sbaglia e si fa la Champions?". Che è poi il grande dilemma che tormenta ambiente e Inzaghi. Secondo quasi tutti (specialmente i tifosi dell'Inter) il salvataggio sulla linea certifica la grande professionalità dell'olandese ("solo i laziali e gli juventini potevano dubitare di de Vrij"). Forse alla fine il commento definitivo è semplicemente questo: "Domenica prossima non vorrei essere de Vrij". Amen. 
     


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