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  • Dedé e Dodò:| Borghi 'Ocampos tanta roba'
Dedé e Dodò:| Borghi 'Ocampos tanta roba'

Dedé e Dodò:| Borghi 'Ocampos tanta roba'

Il giornalista Stefano Borghi ha dichiarato ai microfoni di radio Centro Suono Sport.


Parlaci di Dodò e Dedé, entrambi accostati alla Roma.
"Sono due giocatori molto interessanti dal punto di vista tecnico. Dedé è un difensore centrale, mi piace, ha una elegante fisicità sul lungo, è imbattibile, un giocatore che tende ad andare d'anticipo, lui è già un giocatore completo non si parla più di una promessa. Mi ricorda Ogbonna del Torino per la particolarità di spingersi in avanti a testa alta. Dodò è una promessa, un bilaterale sinistro, classe ?92, ha avuto un infortunio complicato ai legamenti e il crociato a novembre, e sta uscendo dal recupero. Ha esordito a 7 anni, si parlava di lui come un grandissimo crack, ora ha avuto questo incidente che ormai purtroppo è abbastanza comune, ma dal quale si può uscire senza problemi, vediamo come recupererà. C'era stato un interesse passato del Manchester United, quindi una promessa di alti livelli".

Qualche giocatore del campionato argentino da portare in Italia?

"Tanti giocatori, dipende poi dalla posizione e dal contesto. In Italia si tende a vedere la carta d'identità e la struttura fisica, quando invece bisognerebbe non fissarsi su giocatori di 20 anni ma di 24, 25 che si sono già rapportati in contesti alti.
Marchesin è pronto, un portiere che da un anno e mezzo esprime livelli molto alti. Poi ci sono i giovani del River che sono tanta roba, come Ocampos, che se va avanti cosi diventa il giocatore più importante del mondo, è perché non si è abituati a vederli, è stato lanciato quest'anno nella serie B argentina, è un estremo sinistro che taglia e fa i gol, ricorda Cristiano Ronaldo veramente tanto, ci sono intorno infatti interessi multimilionari ed è un ragazzo classe '94. Nel suo primo campionato ha già 6 gol in 25 partite, oltretutto è già formato fisicamente. Anche i difensori  ci sono interessanti, con caratteristiche diverse ma interessanti, il River Plate grazie alla cantina di giovani e prodotti che ha è riuscito ad assorbire il colpo grande della retrocessione, ora hanno tutti gli occhi puntati sui loro giocatori che hanno potenzialità enormi".

Cosa ci dici di questa stagione di Borini e Lamela?

"Sono sorpreso, si vedevano già le qualità di questi ragazzi. Sono giocatori giovani e io ho sempre un po? di timore da chi viene da un contesto estero, perché non si ha pazienza. Invece sono stati entrambi molto preparati.
Borini effettivamente ha meno talento di Lamela, ma è un ragazzo straordinario, spero che possa avere una carriera lanciatissima perché se lo merita, ha tutti i crismi per diventare un top player, e poi ha una mentalità lodevole, professionale e matura.
Lamela è il calcio, è talento puro, questo è un giocatore che però deve alzare l'asticella dei gol, a livello giovanile era uno da 25 gol a campionato. Deve riuscire a fare qualche gol in più, anche come vetrina personale".


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