Deferimento Preziosi| L'orologeria del signor Palazzi
M.M.
Più volte additato per il suo immobilismo, Stefano Palazzi si risveglia puntualmente quando si parla di Genoa. Mania di persecuzione? Può darsi, ma tanti indizi cominciano a fare una prova. Il procuratore federale ritenta, come già aveva fatto, di dimostrare che Preziosi non doveva difendere i diritti della sua società nella più grande trattativa della sua storia perché squalificato.
Ora: risultano già bizantine certe prese di posizione per le 'passeggiate' di Preziosi sul campo di gioco, o per la sua presenza in qualche area 'proibita'. Ma non si vede francamente quale giudice possa impedire a un cittadino italiano di far valere le sue ragioni, specie in una vicenda in cui circolano parecchi soldini. Il tutto in nome di una purezza che sembra francamente grottesca, con tutto quello che è passato e che passa nel mondo del pallone.
Piuttosto Enrico Preziosi aspettava con ansia quel 25 luglio che dovrebbe sancire la fine delle sue pendenze con la giustizia sportiva. Rimasta nei cassetti per mesi ora questa nuova vicenda ha il sapore di una bomba, o meglio bombetta a orologeria.
(Corriere Mercantile)
