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  • Del Fabro: 'Juve? Il mio sogno. Quella volta che Klose...'

    Del Fabro: 'Juve? Il mio sogno. Quella volta che Klose...'

    Il difensore del Novara, Dario Del Fabro, è un uno degli acquisti estivi della Juventus, che lo ha prelevato la scorsa estate dal Cagliari, nell'affare Filippo Romagna. Intervistato da Tuttosport ha dichiarato: "La settimana a Vinovo? Sono stati giorni indimenticabili quelli che ho trascorso al centro sportivo bianconero con gli altri ragazzi in attesa di una squadra. La Juve era negli Stati Uniti, ma vivere Vinovo mi è bastato per restare a bocca aperta. Me lo sono goduto come un ragazzino che mette piede per la prima volta nello stadio dei sogni. In ogni angolo percepisci la mentalità vincente. Sui muri della palestra sono affissi dei quadretti con frasi motivazionali. Me ne sono appuntata una: “La chiamiamo fortuna, però è costanza. La chiamiamo casualità, però è volontà. La chiamiamo genetica, però è sacrificio”. Mi ha dato la scossa, quando l’ho letta. In pochi secondi ho capito perfettamente la società in cui ero approdato".
     
    MOTIVAZIONE - "Importante? Molto. Leggo un sacco di libri di coaching e leadership, i miei autori preferiti sono Tony Robbins e Roberto Re. Come in campo lavoro a livello fisico, leggendo alleno determinazione e forza di volontà. Altri compiti? Il pilates: vado due volte a settimana".
     
    NOVARA - "Ho giocato in 7 partite su 16, sto trovando continuità. Recentemente mi ha fermato solo l’infortunio al naso. Sabato, però, rientro: contro l’Empoli avrò una mascherina protettiva".
     
    L'ANTICIPO - "Bisogna stare attenti alla linea difensiva, poi al movimento della palla e all’avversario. Come si muove il pallone, scatti e cerchi di anticipare l’avversario. Sono molto aggressivo, mi piace pressare in avanti".
     
    MODELLO - "Sì, Sergio Ramos. E avessi la fortuna di trovarmi a cena con lui gli domanderei se la personalità è innata o in parte si allena".
     
    GATTUSO - "Sorpreso? Per niente, ero certo che sarebbe arrivato in alto. A me ha dato molto e se penso a quando mi telefonò la prima volta... Ero in vacanza, mi suona il cellulare: “Pronto, sono Rino Gattuso”. Giuro, ho pensato a uno scherzo. Un simbolo dell’Italia Mondiale...".
     
    SARDO E POLACCO - "Com'è? Testardo e permaloso. Io sono entrambe le cose. Polacco di madre? Da mamma ho preso il carattere: sto sulle mie, non do grande confidenza. Io mi sento italiano. Anche se una volta ho fatto il polacco... in campo. Era un Lazio-Cagliari del gennaio 2013, lo ricordo bene. E’ stato il mio esordio da titolare in serie A con i rossoblù, in precedenza avevo giocato solo mezzora contro la Juve. A fine partita mi sono rivolto a Klose in polacco, visto che lui è un tedesco nato in Polonia. Mi ha guardato stranito, poi si è divertito e abbiamo chiacchierato due minuti".
     
    LEEDS - "Avventura fantastica, purtroppo durata solo un anno. Giocavo in quella che sarebbe la nostra Primavera, però ho esordito in FA Cup contro il Sunderland davanti a 35 mila persone. Ho imparato l’inglese, che adesso tengo allenato guardando i film in lingua originale. E poi ne ho viste tante, soprattutto a colazione: non ero abituato a patate fritte e fagioli...(risata). Sono molto affascinato dalle culture diverse. Appena ho due giorni liberi, io e la mia fidanzata ci mettiamo in viaggio da autentici turisti. Russia, Francia, Inghilterra, Spagna, Svizzera... L’Europa l’abbiamo visitata praticamente tutta e presto andremo a New York".
     
    TAPPA FINALE - "Il sogno? Torino, la Juventus. E se non sarà lì, mi affascina la Premier".

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