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  • #deletefacebooknow, i dipendenti di Facebook contro Zuckerberg: 'Non siamo più orgogliosi di lavorare qui'

    #deletefacebooknow, i dipendenti di Facebook contro Zuckerberg: 'Non siamo più orgogliosi di lavorare qui'

    Non si placa la rivolta all'interno di Facebook. Dalle 400 alle 600 persone, secondo diverse fonti, hanno deciso di scioperare contro il fondatore e proprietario Mark Zuckerberg, che non ha preso posizione nei confronti del presidente Donald Trump e dei suoi eccessi online. “Oggi partecipo allo sciopero virtuale in seguito alla decisione di non moderare i contenuti che noi pensiamo violino gli standard della piattaforma”, scrive Margo Stern che a Facebook si occupa di contenuti e in passato ha lavorato sulle stesse tematiche a Twitter. La rivolta è andata in scena proprio su Twitter, che guarda caso negli ultimi giorni ha superato, per downloads, Instagram e Facebook. Un altro dipendente del popolare social network ha twittato: “Non siamo più orgogliosi di lavorare qui". Un altro è arrivato a postare un audio in cui Zuckerberg, durante una riunione interna, ha affermato di essere disgustato dalle parole di Trump, ma che non è suo compito intervenire.

    COSA E' SUCCESSO - La goccia che ha fatto traboccare il vaso - scrive Repubblica.it - è stata l’ennesimo messaggio a mezzo social di Donald Trump: “Quando iniziano i saccheggi, si inizia a sparare” (per fermarli), ha scritto venerdì su Twitter e Facebook. Commentava i disordini scoppiati in seguito alla morte di George Floyd. L’azienda di Jack Dorsey ha subito bollato il tweet come incitamento alla violenza, quella di Mark Zuckerberg non ha mosso un dito.

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