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  • Della Valle, dovreste tornare. Diego 'smarca' il fratello, tra latitanza e questioni irrisolte

    Della Valle, dovreste tornare. Diego 'smarca' il fratello, tra latitanza e questioni irrisolte

    • Giacomo Brunetti
    È un dilemma a cui viene data troppa importanza. O forse, è una questione troppo importante e irrisolta da mesi. Da quel fatidico giugno - squarciato dall’indispettito comunicato di “messa in vendita” della società, in cui si stavano ponendo le basi per un nuovo ciclo, ridimensionato negli investimenti e nelle ambizioni – è venuta a crearsi una fase di stallo nell’ambiente fiorentino, con la latitante posizione dei Della Valle, attivi ‘telefonicamente’, come hanno assicurato a più riprese Stefano Pioli e i dirigenti, ma non concretamente, con la presenza di Andrea – Diego si è allontanato, in tal senso, da anni – legata solamente a visite oscure e chiamate dalle e per le Marche.

    “FIORENTINA, AD ANDREA MANCHI” – Ieri, Diego Della Valle, proprietario per il 98% della società gigliata, in un’intervista a La Nazione, ha toccato anche il tema viola: “Tra mio fratello e la Fiorentina l’amore non finirà mai. Visto che soffre così tanto a casa, è meglio che vada allo stadio”. Un invito, probabilmente perché una gestione ravvicinata diminuirebbe la possibilità di incappare in ulteriori errori, legati alle scelte e alla comunicazione. “Lui mi obbliga a non parlarne – ha aggiunto Diego – ma io ho le mie idee”: di vendere o di provare a ricucire con Firenze? Sicuramente, non con queste modalità si potrà raggiungere il secondo obiettivo citato.

    CORI E… SCONTRINI – Perché l’ambiente è spaccato e la cosiddetta ‘minoranza’ non risparmia, indipendentemente dal risultato, cori e fischi per la proprietà, mettendosi in conflitto con la restante parte dello stadio. Ed alcune settimane fa, la contestazione è sbarcata addirittura sugli scontrini di una panetteria. Sintomo che, per tornare alla normalità, serviranno sia il tempo ma soprattutto le gesta, mettendo da parte anche l’eccessivo orgoglio fin qui mostrato.

    RILANCIO – Il fatturato del gruppo Tod’s è in calo, gli imprenditori marchigiani devono rilanciarsi su più fronti, anche su quello legato al nuovo stadio della Fiorentina, progetto presentato a marzo ma che ancora non accenna ad incanalarsi sulla via della definitiva realizzazione. Il rilancio potrebbe passare anche – ma non solo – da questo fattore. Intanto, Andrea dovrebbe tornare: parlerà, deve farlo, anche per spiegare e giustificare alcune dinamiche. In questi mesi, ci si è attaccati troppo alla loro assenza, è anche vero, però, che se mancano i proprietari, il resto difficilmente scorre fluidamente.

    MERCATO – Anche perché c’è da pianificare il futuro, magari in prima persona, vista l’evoluzione della scorsa campagna acquisti, caratterizzata da un’altalenante costellazione di cambi di idea e numerose scelte non azzeccate. La Fiorentina non può permettersi errori, soprattutto a gennaio, dove l’affare sbagliato è merce frequente. Il monte ingaggi sarà alzato a cinquanta milioni di euro in futuro, ha affermato Pantaleo Corvino, che con Andrea e gli altri dirigenti pianificherà il mercato. Esuberi e rimpiazzi, per dare un senso definitivo alla rosa: sia verso giugno, sia in vista del prossimo anno, quando la transizione non sarà più uno status accettabile.

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