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  • Derby della Capitale:| Roma e Lazio, riscatto o poker

    Derby della Capitale:| Roma e Lazio, riscatto o poker

    • M.A.
    Siamo romani. E in questa città unica, nel bene e nel male, nessuno riesce a sfuggire alle suggestioni dello scontro diretto tra le due vessillifere del calcio capitolino. Come se un episodio felice bastasse per l'assoluzione da ogni peccato. Una sorta di purificazione nelle acque del Gange, quella che acquieta le coscienze dei nostri amici indiani, un bagnetto a fiume per restituire candore anche ai reduci da un'orgia tanto selvaggia quanto gratificante. E allora siamo al solito, stucchevole discorso del premio di consolazione, sempre in altre amni i numeri della lotteria estratti per primi. Senza le sventure di Genova a tirarci un po' di morale, saremmo mestamente in coda, tra le metropoli che vantano due presenze nel salotto buono. Altra caratura Milano, tradizionalmente, ma perfino Torino che ha appena recuperato il granata ricco di storiche memorie, può esaltarsi grazie all'apporto sontuoso offerto alla somma dei punti dalla Juventus, avviata alla conquista del secondo scudetto consecutivo.
     
    Considerazioni malinconiche inevitabili, una volta che si perdono nei meandri della memoria le immagini di un derby chiamato a certificare traguardi realmente ambiziosi. Stasera l'Olimpico metterà in palio, nella migliore delle ipotesi, un posticino nell'Europa minore, che per ora la classifica consegna nelle mani della Lazio, anche se non sempre, anzi di rado, è la posizione in graduatoria ad assegnare i favori del pronostico. Le due rivali sono reduci da pesanti scoppole, la Roma in campionato e la Lazio in Europa League, ma pesa più l'avvilente resa dei romanisti sul campo dell'ultima in classifica (posizione abbandonata con la vittoria al 'Ferraris' doriano), rispetto alla caduta dei biancocelesti a Istanbul. Dove l'arbitro ha contribuito in misura determinante alle fortune del Fenerbahce, non infondato il dubbio di avere pagato dazio ai malumori dell'Uefa nei confronti della società e della parte bacata del suo tifo. Ma la marcia di avvicinamento alla sfida è stata vissuta dalla Lazio con maggiore serenità, mentre attorno a Trigoria c'è semore chi si diverte a spargere veleni, anche su problemi inesistenti. Come il rinnovo di Totti, al quale ha assicurato la sua fiducia James Pallotta, al suo primo derby vissuto dalla tribuna.
     
    Prima stracittadina da head-coach per Andreazzoli, che da collaudato tattico non avrà mancato di studiare a fondo le prerogative dei rivali. La vigilia è stata segnata, e non sempre era accaduto in passato, dalla dimostrazione di civiltà e di educazione che ha accomunato i due tecnici, anche con reciproche attestazioni di stima. Che naturalmente rafforzano l'attenzione per le strategie di una partita alle cui origini è facile individuare un sostanziale equilibrio. Con la Lazio dal centrocampo foltissimo e dagli esterni di alta qualità, probabile che la Roma torni a schierarsi a quattro sulla linea difensiva, Torosidis e Marquinho accanto ai due centrali del Corinthians, il bimbo e l'adulto. Con De Rossi e Pjanic inamovibili centrali nella zoma mediana, probabilmente ci saranno Bradley e Florenzi, solidità e brio, Totti e Lamela in attacco, Destro in panchina da rilievo di lusso.
     
    Petkovic lascia ancora la strada aperta a qualche soluzione alternativa rispetto allo schieramento che ha già creato problemi anche a tante protagoniste del campionato, qnche se potrebbe mancare, a un ingranaggio che molto raramente si inceppa, una rotellina importante come Mauri, non in buone condizioni fisiche. Al tirare delle somme, la Lazio ha tutte le risorse per confermare la vittoria dell'andata, anche se è difficile che possa giovarsi di un regalo iniziale come quello di Goicoechea a Candreva. Da parte romanista, torte la volontà di rivincita, dopo che la ragione ha fatto piazza pulita di scelte deliranti e di esternazioni incomprensibili, ma deve compiere un bel salto in alto, dal punto di vista psicologico, rispetto alla disgraziata trasferta siciliana. Nonostante la serata feriale, l'affluenza del pubblico dovrebbe essere rilevante, auspicabile che il comportamento delle due tifoserie rispetti la sostanziale civiltà osservata nelle più receenti edizioni. Tuti vogliono vincerlo, il derby. Ma un pari sarebbe accettato, sempre che gioco e spettacolo sappiano onorarlo.
     
    Gianluca Giubilo
     
    (Il Tempo)

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