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  • Derby, l'Inter è più forte ma rischia di più: un pari aiuterebbe Pioli, non Conte

    Derby, l'Inter è più forte ma rischia di più: un pari aiuterebbe Pioli, non Conte

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Quando si avvicina il derby, in qualsiasi campionato, spunta la tentazione di nascondersi dietro due luoghi comuni che recitano così: "il derby è una partita a sé", "vince chi è sfavorito". Il campo, in realtà, smentisce quasi sempre le facili parole della vigilia, perché spesso il derby è una partita come tante altre e soprattutto non è vero che tutte le volte vince chi è sfavorito. Senza andare troppo indietro nel tempo, nella stagione scorsa il Milan - che partiva sempre dietro l’Inter - ha perso regolarmente, con Giampaolo e poi anche con Padre Pio-li dopo essere stato addirittura in vantaggio 2-0 nel ritorno, prima di essere ribaltato dai nerazzurri che alla fine festeggiarono un esaltante 4-2. 

    Nessun pronostico per sabato, quindi, ma una semplice constatazione, pensando non alla classifica attuale, ma ai valori delle due squadre, al netto dei rischi causati dal maledetto virus, che fino al calcio d’inizio metterà in dubbio le formazioni delle due squadre. L’Inter, arrivata seconda in campionato e per molti addirittura favorita per lo scudetto, è sicuramente più forte del Milan arrivato sesto all’inedito traguardo finale del 2 agosto scorso e già in affanno per qualificarsi ai gironi di Europa League. Eppure in campionato il Milan è a punteggio pieno davanti all’Inter, senza aver subito gol. Il derby non deciderà nulla perché arriva troppo presto, ma sicuramente fornirà indicazioni sulle prospettive delle due squadre e proprio per questo, quindi, è giusto chiedersi chi rischia di più nel caso di un’eventuale sconfitta. 

    La mia risposta è molto semplice: proprio perché l’Inter è più forte rischia più del Milan. Perdere la prima partita contro una squadra tecnicamente inferiore - e tra l’altro nel derby - sarebbe un colpo durissimo. Ma anche un semplice pareggio non sarebbe un buon risultato per l’Inter che rimarrebbe dietro il Milan e rischierebbe di perdere punti preziosi nei confronti della Juventus, che può battere il Crotone anche senza Ronaldo. E poi c’è un altro aspetto che da un lato gioca a favore dell’Inter, ma paradossalmente proprio per questo potrebbe rivelarsi un handicap in caso di passo falso, mezzo o intero. La pausa per le nazionali ha restituito a Conte un giocatore acciaccato, Sanchez, ma ne ha rilanciato altri quattro a suon di gol. Vidal ha segnato con il Cile, Lautaro ha fatto altrettanto con l’Argentina, Lukaku con il numero 10 si è confermato con una doppietta per il suo Belgio, ma soprattutto il tanto discusso Eriksen, anche lui con il numero 10, ha trasformato il rigore che ha permesso alla sua Danimarca di vincere 1-0 a Wembley contro l’Inghilterra. 

    E’ vero che ha segnato anche Calhanoglu con la Turchia e il capitano della Danimarca, Kjaer, ha giocato una grande partita, ma il bilancio rimane nettamente favorevole all’Inter. Anche se la stanchezza si farà sentire per tutti, il morale alto abbatte qualsiasi fatica e anche in questo senso l’Inter può avere una carica in più. E allora se nemmeno tutti questi elementi a suo favore verranno sfruttati, il contraccolpo di un passo falso sarebbe ancora più grave. Ovviamente ciò non significa che il Milan non abbia nulla da perdere, perché dopo tanto entusiasmo una sconfitta ridimensionerebbe i piani della squadra che punta come minimo al quarto posto, aprendo nuovi interrogativi sul suo immediato futuro. Rispetto all’Inter, però, il Milan ha un risultato in più a suo favore, perché il pareggio lo aiuterebbe a risentirsi all’altezza dei migliori. Senza dimenticare la ritrovata carica di Ibrahimovic che vorrà dimostrare di essere il solito trascinatore, a maggior ragione in un derby. E allora buon divertimento a tutti. Con un’amara considerazione finale: tra Inter e Milan chi perde di più, a prescindere dal risultato finale, sarà il grande pubblico, perché un derby senza tifosi non si era mai visto. E speriamo di non vederlo mai più. 

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