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Italia: Destro e Peluso sfondano il bunker Malta, ma è Insigne l'uomo nuovo

Italia: Destro e Peluso sfondano il bunker Malta, ma è Insigne l'uomo nuovo

Avanti adagio, sputando l'anima, ma, per adesso, a quest'Italia va bene così. E, stanti le condizioni generali della squadra nonchè la mezza falsa partenza di Sofia, può andar bene anche un risicato e sofferto successo su Malta. Dominata in lungo e in largo e, tuttavia, capace di tornare a casa con due soli gol al passivo, l'ultimo dei quali preso in pieno recupero e uscita a testa alta dal confronto di Modena che comunque, ha fruttato agli azzurri il primato nel girone in condominio con la Bulgaria.  

Eppure, il primo tempo si era messo subito bene, grazie alla zampata di Destro che, alla seconda presenza in azzurro, sull'imbeccata di Marchisio,dopo cinque minuti ha subito ribadito di che cosa sia capace.

Sembravano i prodromi di una goleada, ma l'Italia non aveva fatto i conti con il gigantesco catenaccio preparato da Ghedin, già vice di Cesare Maldini, Zoff e Trapattoni.

Conscio della posizione n.138 nella classifica mondiale Fifa, il ct di Malta ha dato alla sua squadra un impianto che definire difensivistico è un eufemismo. Tutti schierati davanti al portiere Hogg, rigida marcatura a uomo di Schembri su Pirlo e isolati tentativi di fare il solletico a Buffon con un tiro da lontano, alzato sopra la traversa dal Capitano.

Rispetto alla pessima prova di Sofia, i vicecampioni d'Europa hanno ritrovato più verve e maggiori geometrie ritornando al 4-3-1-2 (e nel finale al 4-3-3), ma, dopo il primo incoraggiante quarto d'ora, sono andati sistematicamente a sbattere contro il muro maltese e, a centrocampo, l'assenza di De Rossi si è fatta sentire.

Destro, Osvaldo e Diamanti si sono dati un gran daffare, però hanno trovato pochi spazi e zero conclusioni pericolose, tranne una punizione del capitano del Bologna deviata in angolo dal portiere avversario. Tradito dalla smania di far bene, Diamanti non è riuscito ad incidere più di tanto.

Tant'è vero che, all'inizio della ripresa, Prandelli ha cambiato spartito. Fuori Diamanti, dentro Insigne, un altro esordiente di grande talento il quale non ci ha messo nulla a dimostare perchè sia uno dei giovani più interessanti dell'ultima generazione del nostro calcio. 

Grazie al ragazzo di Napoli, l'autentico uomo nuovo per i Mondiali, gli azzurri hanno giocato meglio, riuscendo, sia pure a sprazzi, a mettere alle corde i maltesi.

La fantastica gente di Modena ha capito al volo chi potesse scuotere la Nazionale e immediatamente si è innamorata di Insigne che ha sciorinato alcuni pezzi forti del suo repertorio. Guizzi e serpentine sulla fascia sinistra, dribbling a rientrare, nessun timore reverenziale, gran voglia di lasciare il segno.

Quasi sino alla fine, il bunker maltese ha retto ai volenterosi quanto inconcludenti assalti italiani, coronati dalla caparbietà di Peluso, atalantino in gol all'ultimo respiro. 

Che questo sia un girone equilibrato e difficile, l'avevamo capito sin dal primo turno.

La Bulgaria ha battuto a fatica l'Armenia e ora è in testa assieme agli azzurri. I quali in ottobre, prima a Erevan e poi in casa con la Danimarca, dovrano fare risultato e tornare sui livelli di gioco degli Europei (finale esclusa, s'intende).

Per il momento, le note più positive sono i 4 punti in 2 gare; il primato nel girone, un Marchisio formato Champions, l'ottimo Peluso e la conferma che Destro e Insigne meritano tutta la fiducia del ct.

Il resto verrà con il tempo e con la stagione che, entrando nel vivo, garantirà a Prandelli una migliore condizione generale. Anche se la qualificazione a Brasile 2014 non sarà una passeggiata fra petali di rose

Xavier Jacobelli

Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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