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  • Romamania, Di Francesco e la tavola rotonda: turnover ardito o pericoloso?

    Romamania, Di Francesco e la tavola rotonda: turnover ardito o pericoloso?

    • Paolo Franci
    Il dodicesimo crociato rotto dell'era americana, è una secchiata di ghiaccio sulla schiena. Rick Karsdorp s'è rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Aveva finito il match con il Crotone sulle sue gambe, pur spaventando chi l'aveva visto toccarsi la gamba in campo, dopo una caduta. Forse è lì che è successo. Forse no. Va a capire. In ogni caso, un incubo per il ragazzo, che veniva da cinque mesi di tribolazioni, e per la Roma, che si ritrova ora con un terzino che proprio non va, Bruno Peres, e uno diversamente terzino, Florenzi. A Karsdorp un in bocca al lupo grosso così.

    Poi, c'è la partita di ieri sera. L'idea, sbagliata, è che il risultato faccia un po' da aspirapolvere. Si sa, la vittoria è un abito firmato che ti fa sentire più bello, aitante e pieno di fascino. E spesso ti frega e ti fa inclinare verso pericolose illusioni. Sono un football addicted da troppo tempo per farmi fregare dai brillantini del risultato. Questo per dire che nell'1 a 0 striminzito contro il Crotone, con un rigore fin troppo generoso, c'è na sacco di robetta buona da mettere in dispensa.

    Ingredienti genuini e una gran bella prospettiva, seguendo premesse fin troppo evidenti anche ha chi ha prosciutto doc sugli occhi. Lasciamo da parte i due pali (siamo arrivati a 11) e guardiamo, invece, all'ardita (pericolosa? Dipende dai punti di vista) filosofia di Di Francesco, EDF per gli amici. Ha cambiato ancora, tanto e in profondità, perchè del turn over non si parla per esorcizzarlo, così come fanno alcuni suoi colleghi (Sarri ha sette giocatori già ben oltre i mille minuti, Spalletti, beh, lo conosciamo) sentendosi costretti. Il turn over si fa. Eccome se si fa. Sei new entry rispetto alla vittoria di Torino e quell'operazione 'porte aperte in prima squadra' che sta coinvolgendo tutti, ma proprio tutti, nella rincorsa a Napoli, Inter, Juve e Lazio. Guardate Gerson. No ma dico l'avete visto? Picchia se c'è da picchiare addirittura. E inventa una palla col contagiri per Kolarov. Ve lo ricordate lo scorso anno? Ma no, non lo esalto mica. Dico solo che forse era stato emarginato ben oltre i suoi demeriti. E' un ragazzino, ha bisogno di qualcuno che gli indichi la via. E pare l'abbia trovato. Poi, nella settimana in cui era tornato Karsdorp, perso per un grave infortunio, EDF ha lanciato Moreno, fin lì praticamente mai visto. E anche lui ha funzionato a dovere, sia a Torino che contro il Crotone, a parte una piccola sbavatura su Rohden. La sensazione, netta, che anche i nuovi siano così assimilati all'affresco tattico di EDF, rende l'idea della fase di decollo definitiva della Roma. Decollo nel quale, vedrete, avrà un ruolo sempre più importante Gonalons, giocatore sublime nella verticalizzazione, svelto di piede e di idee. Tutto questo succede quando il progetto tattico riesce a prescindere il più possibile da questo o quel giocatore. EDF ha fin qui utilizzato 21 giocatori, mica pochi, tutti coinvolti in modo deciso. E, ieri, anche con quello striminzito 1-0, la Roma ha infilato percentuali di possesso palla pazzesche: 74% alla fine della partita con picchi del 77%. Ora c'è il Bologna. Poi la grande sfida al Chelsea di Conte per giocarsi il passaggio agli ottavi. Chi l'avrebbe mai detto?

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