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  • Di Francesco: 'La Roma deve mettere i conti a posto. Totti? Conta più di me'

    Di Francesco: 'La Roma deve mettere i conti a posto. Totti? Conta più di me'

    Intervistato da Radio Rai 1 l'allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, è tornato a parlare della vittoria ottenuta contro il Benevento.

    CHE GARA - "Stanotte non ho dormito. Roma è una piazza importante ed essere allenatore è diverso dalla spensieratezza che si ha da calciatore. Il primo gol del Benevento? Sapevo avremmo rimontato".

    UNDER - "Ünder somiglia a Montella nel modo in cui si prepara il tiro".

    CONTI DA METTERE A POSTO - "Se ci si aspettava qualche punto in più benissimo, a volte siamo stati poco concreti. Ma l’ho sempre detto, partiamo dietro per organico a Juve e Napoli. Rimettendo apposto le questioni societarie si può creare un ciclo. Per costruire ci vuole una progettazione, bisogna mettere in ordine i conti e questo sta facendo la società".

    EQUILIBRIO - "Tra la frase offensiva e la fase difensiva ci sono numeri eclatanti. Siamo la squadra che ha tirato di più in porta. Siamo mancati in fase di concretezza. Io conosco solo un modo: lavorare, lavorare e lavorare".


    SCHICK - "Schick può giocare nel 4-2-3-1, con caratteristiche più differenti essendo più attaccante. Ora deve ritrovare la condizione ottimale. Totti spesso mi dà le sensazioni della squadra, dentro lo spogliatoio è molto importante per me".

    STANCHEZZA - "Dobbiamo fare un finale in crescendo, abbiamo pagato qualcosa dal punto di vista fisico. Dobbiamo perdere meno pezzi possibili, mi auguro di fare un buon finale a cominciare con l’Udinese".

    KARSDORP - "Karsdorp? La riabilitazione è quella corretta, dobbiamo essere bravi a non avere fretta. Magari qualche giorno in più è consigliato rispetto a qualche giorno in meno".


    GIOVANI - "I giovani che sono in giro in Italia della Roma si stanno formando. Come Pellegrini, che ha fatto esperienza in un ambiente come Sassuolo, che lo ha fatto crescere molto. L’importante è selezionare i migliori. Non si può pensare che su 20 giocatori, tutti possano essere da Roma".


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