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  • Di Maria e Vlahovic cancellano il Sassuolo e la vecchia Juve. Ma l'infortunio del Fideo può farla tornare indietro

    Di Maria e Vlahovic cancellano il Sassuolo e la vecchia Juve. Ma l'infortunio del Fideo può farla tornare indietro

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    La nuova Juve è stata uguale a quella vecchia per ventiquattro minuti, ovvero fino alla pausa per rifocillarsi, ordinata dall’arbitro, che ha provvidenzialmente spento i fischi che si stavano alzando da buona parte dei quarantuno mila dello Stadium. In quel segmento di gara, la metà del primo tempo, per l’appunto, stava dominando il Sassuolo in ragione di tre motivi. Uno. La Juve era bassa e difendeva la porta con un certo affanno. Due. Non riusciva mai a portar via palla al Sassuolo che palleggiava a proprio piacimento. Tre. il ritmo, dopo una discreta partenza, era colato a picco non si sa per scarsa preparazione o abbondante preoccupazione. Fatto sta che, dopo un mezzo rigore negato dall’arbitro Rapuano ad Alex Sandro (quarantesimo secondo, avvinghiamento di Muldur sul brasiliano), il Sassuolo, anche per colpa di errori marchiani (Locatelli e Zakaria a ridosso dell’area), aveva preso a cingere la Juve con i cross (Berardi) e con i tiri (ancora Berardi). Fortuna per i bianconeri che Perin, sostituto di Szczesny, non si è fatto mai sorprendere. Anzi, sulla deviazione di Defrel, da dentro l’area piccola, è riuscito a salvare all’altezza della linea di porta.

    A chi mugugnava, Allegri ha risposto passando dal 4-4-2 ad un più delineato 4-3-3 dove ad agire in mezzo al campo erano Zakaria, Locatelli e McKennie, mentre davanti distendevano finalmente il campo in larghezza Di Maria, Vlahovic e Cuadrado. Dietro, un po’ a sorpresa, l’allenatore juventino aveva preferito il declinante Alex Sandro a De Sciglio. Così la linea a quattro era composta da Danilo, Bonucci, Bremer e il vecchio brasiliano dato ormai per finito. Delle due l’una: o è al canto del cigno o, forse, ancora un anno, magari puntellato da un nuovo arrivo, Alex Sandro lo può fare. Se è vero, come è vero, che nella seconda parte di primo tempo ha di molto limitato Berardi fornendo anche l’assist del primo gol a Di Maria. Quest’ultimo, almeno per quelli che sanno di calcio, non era certo da scoprire ed è merito suo se la Juve ha cancellato tutte le perplessità dei tifosi due minuti dopo essersi abbondantemente dissetata. Con il suo sinistro al volo (26’) ha trasformato il cross di Alex Sandro in un tiro che ha sbattuto per terra superando con un pallonetto Consigli. Da quel momento in avanti i bianconeri hanno cambiato passo e atteggiamento trascinati dall’argentino che, caricato a molla dal gol, ha preso a furoreggiare non solo a destra, ma a tutto campo. Così sono fioccate anche le occasioni per Vlahovic: prima una girata fuori a séguito di assist del Fideo e cross di Danilo. Poi, su sgroppata impressionante di Di Maria e servizio per la sovrapposizione di Danilo, il serbo ha concluso ancora di poco a lato. Ormai tracimante, la Juve ha sfiorato il gol anche con Cuadrado (deviazione di Consigli), trovandolo sul finire di primo tempo (40’) con un calcio di rigore per fallo di Ferrari su Vlahovic. Il capitano del Sassuolo non solo ha abbracciato vigorosamente l’attaccante regalandogli un pericoloso appoggio, ma quando l’altro stava scivolando a terra, lo ha colpito sul piede sinistro facendolo franare. Vlahovic, impossessatosi subito della palla, è andato a trasformare (42’) con precisione e un po’ di rabbia.

    A cosa era dovuta la rabbia? Al fatto che i suoi compagni non lo avessero mai cercato quando lui attaccava la profondità. La volta in cui è accaduto, anche se un po’ casualmente, Vlahovic è andato a procurarsi un rigore con acume, istinto e forza. Nel frattempo, il Sassuolo era scomparso. Sia perché l’intervallo ha richiamato tutti negli spogliatoi, sia perché la Juve aveva annientato gli emiliani. Mi resta il dubbio che Dionisi, anche a causa di equilibri di mercato (Pinamonti appena arrivato, Raspadori ormai prossimo a raggiungere Napoli), abbia sbagliato a rinunciare ad entrambi. La coppia era ben assortita e avrebbe fornito fisico e velocità, oltre che tecnica sopraffina. Peccato, anzi, che il Sassuolo si debba privare di Raspadori, ma l’accordo raggiunto con il Napoli è oggettivamente assai vantaggioso. L’ormai ex del Sassuolo è entrato nella ripresa, cominciata con un tiro di Henrique centrale. Sei minuti ancora e, con il più classico degli errori di impostazione dalla difesa Ayhan, ha servito dentro l’area Di Maria che, a sua volta, ha dato palla a Vlahovic per la personale doppietta del serbo.

    Tutto finito? Per quanto riguardo il punteggio sì, nonostante una bella parata di Perin, di piede, su Pinamonti (entrato al 59’), un tiro a giro di Di Maria (addirittura precedente il 3-0) e un contropiede sprecato da McKennie. Come, nel finale, da Vlahovic. Tuttavia, a guastare veramente il debutto della Juve, era l’infortunio a Di Maria (problema all’adduttore sinistro) che certamente gli farà saltare la trasferta a Genova con la Sampdoria, se non più partite (il giocatore è apparso molto preoccupato in panchina). Allegri che aveva già dato il via alle sostituzioni (De Sciglio per Alex Sandro e l’altro esordiente Kostic, serbo come Vlahovic, per Cuadrado), ha inserito il giovane Miretti. Poi (76’) Rovella per Locatelli e Sulè per McKennie (l’argentino sull’esterno di sinistra e Miretti in mezzo). A voler essere capziosi la Juve avrebbe potuto anche segnare un paio di gol in più. Ma, a consolare i molti bianconeri trepidanti per l’avvio di stagione, è stata la quasi impenetrabilità della difesa. Bremer, per parlare di un altro nuovo, è stato quasi impeccabile. Allegri riparte da qui. Ma senza Di Maria (lo ripeto: l’infortunio peserà) questa Juve sarebbe tutta un’altra squadra. E non certo migliore di quella passata.

    IL TABELLINO

    Juventus-Sassuolo 3-0

    Marcatori
    : pt 26' Di Maria, 43' Vlahovic rig.; st 6' Vlahovic.
    Assist: pt 26' Alex Sandro; st 6' Di Maria.
    Juventus (4-2-3-1): Perin; Danilo, Bonucci, Bremer, Alex Sandro (16' st De Sciglio); Zakaria, Locatelli (31' st Rovella); Cuadrado (16' st Kostic), Di Maria (21' st Miretti), McKennie (31' st Soulé); Vlahovic. A disp. Pinsoglio, Garofani, Gatti, Rugani, Da Graca, Fagioli. All. Allegri.
    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Muldur (7' pt Toljan), Ayhan, Ferrari, Rogerio; Matheus Henrique, Frattesi (36' st Ceide), Thorstvedt (36' st Harroui); Berardi, Defrel (1' st Raspadori), Kyriakopoulos (14' st Pinamonti). A disp. Pegolo, Russo, Marchizza, Alvarez, Obiang, Erlic, D'Andrea, Ruan. All. Dionisi.
    Arbitro: Rapuano di Rimini.
    Ammoniti: pt 16' Locatelli (J), 33' Thorstvedt (S), 41' Ferrari (S); st 24' Matheus Henrique (S).

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