All'Estadio da Luz per zittire gli scettici, evitare un tracollo economico e conquistarsi la conferma per la prossima stagione: la sfida contro il Benfica ha tanti significati per Roberto Di Matteo chiamato a riaccendere la scintilla europea in un Chelsea sempre in bilico tra ordinarietà e anonimato. Perchè dopo il debutto con vittoria in campionato, la rimonta sul Napoli e la semifinale di Fa Cup, i blues hanno raccolto un solo punto nelle ultime due uscite domestiche. E ora il quarto posto è distante cinque lunghezze, un divario che a otto turni dal termine è già pesante. La mancata qualificazione alla prossima Champions League causerebbe un buco di bilancio pari a oltre 44 milioni di euro, una sciagura nell'anno in cui il Chelsea sarà chiamato a sforzi economici per rinnovare profondamente la rosa. Anche per questo la doppia sfida contro il Benfica assume valenze extra-sportive. Non solo per Di Matteo, ma anche per un gruppo di giocatori ritenuti ormai unanimemente dalla critica al capolinea anagrafico. "Stiamo cercando di dimostrare che certi giudizi sono sbagliati, non è corretto sminuirci in questa maniera - le parole di Di Matteo -. Anzi credo che l'esperienza sia un fattore che alla lunga ci aiuterà. Anche perchè questo gruppo è ormai abituato a giocare partite di tale importanza".