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  • Diaconale dopo il malore: 'Mi auguravano la morte, ringrazio la Lazio per la vicinanza'

    Diaconale dopo il malore: 'Mi auguravano la morte, ringrazio la Lazio per la vicinanza'

    Torna a parlare il portavoce della Lazio Arturo Diaconale, dopo un delicato intervento chirurgico alla testa. Sul suo taccuino biancoceleste, via Facebook, ha raccontato il momento e tutto quello vissuto: “Non sono riuscito a ringraziare personalmente lo straordinario numero di persone che ha manifestato solidarietà e sostegno nei miei confronti in questo momento non facile della mia vita. Lo faccio oggi in maniera meno diretta e più generale, ripromettendomi, ovviamente, di poter ristabilire i passati rapporti amicali quando la mia emergenza sarà terminata e la ripresa della mia vita normale sarà tornata possibile. C’è un punto che mi sta molto a cuore, che intendo chiarire subito: non si tratta di ringraziamenti formali. Perché anche l’immenso abbraccio di calore ed affetto che ho avvertito e che ha tanto rincuorato e confortato la mia famiglia nei momenti più difficili e che mi ha donato forza e coraggio per andare avanti, non è mai stato connotato da alcun tratto di vuota formalità. Piuttosto, mi è giunto con una intensità ed una carica umana molto profonde e sincere. Subito dopo l’operazione in cui mi è stata aperta la calotta cranica per rimuovere il malevolo intruso che vi si era insediato, mi era capitato di riflettere sul fatto che la pandemia non aveva generato i tanto attesi, spesso in maniera forzosa, cambiamenti sulla natura di un Paese che ormai si è tendenzialmente consegnato al cinismo spietato e che è spesso poco solidale. Un’amara considerazione, la mia, a cui mi aveva spinto la lettura di una nota pubblicata sul Corriere della Sera da Stefano Agresti in cui si dava notizia del mio intervento e si esprimeva una severa condanna di coloro che nel commentare la mia vicenda sui social network mi auguravano la morte tra i più atroci patimenti".

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