Calciomercato.com

  • Diritti tv, le intercettazioni incastrano Galliani: 'Primo versamento ok, ora...'

    Diritti tv, le intercettazioni incastrano Galliani: 'Primo versamento ok, ora...'

    Nella giornata di ieri l'inchiesta de La Stampa aveva portato alla luce brutte notizie per Adriano Galliani.  L'ex amministratore delegato del Milan, pur non risultando indagato, si vede coinvolto in un'inchiesta relativa ai suoi rapporti con Infront e che riguarda l'arco temporale in cui ricoprì l'incarico istituzionale di presidente della Lega Calcio. Nonostante Galliani si sia dichiarato estraneo ai pagamenti sospetti, con bonifici versati sui conti esteri della ex moglie da parte di Infront, oggi Emilio Randacio su La Stampa va nuovamente all'attacco pubblicando alcune intercettazioni che incastrano l'ex ad.


    "Guardingo, attento, poco propenso a parlare di certi argomenti al telefono. Ecco l’identikit di Adriano Galliani, l’ex ad del Milan, nelle carte dell’inchiesta Infront, l’indagine dei pm milanesi sulla presunta turbativa d’asta sui diritti televisivi della Serie A e B.

    Il 5 dicembre scorso, l’ex manager rossonero chiama Andrea Silva, il manager «di estrazione MP & Silva - società che ha commercializzato all’estero i diritti della Serie A - , cui affidare la direzione commerciale nella Lega calcio per la vendita dei diritti televisivi». Secondo quanto registrano gli uomini del Nucleo di polizia tributaria, «Galliani parla dello slittamento della trattativa per la vendita del Milan. Successivamente parla della crisi di governo in Italia a seguito del risultato del referendum del 4 dicembre». Poi, il braccio destro di Silvio Berlusconi, chiede secco al suo interlocutore: «Senti, sulle nostre piccole cose abbiamo qualche news?». Silva lo rassicura, spiegando di avere fatto il «primo venerdì e il secondo lo farò mercoledì/giovedì... il conto l’ho fatto...». Galliani, «interrompe più volte Andrea (Silva, ndr), facendo intendere di non volere parlare di tale argomento al telefono». Agganciata la cornetta, l’ad «contatta immediatamente dalla sua utenza fissa, la moglie».

    Sembra essere ansioso: «E il 9 dicembre telefona nuovamente per due volte alla moglie, richiedendo “di fare una verifica se è arrivata quella roba”». La signora Malika El Hazzazi, lo rassicura con un «tutto a posto». A quel punto il marito sembra molto sollevato: «Molto bene, molto bene, molto bene... mi interessava molto perchè succederanno eh...», come se fosse un inizio di un rapporto bancario che proseguirà nel tempo. Il 13 dicembre scorso «Galliani viene informato via sms, direttamente da Andrea Francesco Silva, dell’esecuzione del bonifico: “Secondo partito”», il testuale. E, subito dopo, riparte la telefonata di avvertimento per la moglie. «Senti, fai una verifichina che nel giro di uno, due giorni... è una roba uguale». La spiegazione di queste triangolazioni di bonifici e telefonate viene riassunta dai detective in maniera piuttosto lineare: «Risulta pacifico che, nonostante le somme di denaro siano accreditate su un rapporto bancario intestato a El Hazzazi, i bonifici vengono disposti da Silva in adesione a una specifica richiesta di Galliani, che è pertanto da considerare l’effettivo beneficiario degli stessi».

    Per rendere ancora più diretto il messaggio, gli investigatori ricordano come «non meno rilevanti ai fini delle indagini in corso siano poi alcune espressioni utilizzate da Galliani, nel corso delle conversazioni telefoniche con la moglie: “Quindi vuol dire che è la strada giusta... perfetto...”». Questa frase porta i militari al lavoro per conto dei pm milanesi Pellicano, Filippini e Polizzi, a «intuire che il meccanismo individuato sia da replicare e destinato a perdurare nel tempo». Dalle verifiche dei conti riconducibili alla signora Galliani, «sono emersi ulteriori elementi investigativi degni di nota».

    Nelle dichiarazioni dei redditi, infatti, risulta come «dal 2010 e il 2015 El Hazzazi abbia percepito 600 mila euro annui dal coniuge». E altri versamenti «per un milione e 800 mila euro sono stati effettuati tra il 2006 e il 2007». Per i legali di Galliani, Adriano Cantamessa e Niccolò Ghedini, le anticipazioni di stampa «sono non solo diffamatori ma del tutto erronei. Andrea Silva, soggetto a cui si fa riferimento negli articoli, è un omonimo rispetto alla società MP & Silva, non è il titolare, che si chiama Riccardo Silva, e non ha alcuna attinenza con le vicende oggetto di indagine per le quali com’è noto Adriano Galliani è totalmente estraneo».

    MP & Silva ricorda come Silva fino a un anno fa fosse un loro dipendente. La società, comunque, sottolinea come «non esistono rapporti finanziari “riservati” con il signor Adriano Galliani, né diretti né indiretti». «Andrea Francesco Silva - secondo MP -, cui gli articoli fanno riferimento, è stato in passato dipendente del gruppo, dal quale si è dimesso da oltre un anno. Non ha comunque mai rivestito alcuna carica direttiva per MP & Silva, e il suo nome è solo casualmente coincidente con quello delle società». Le due tesi difensive, di certo, divergono da quelle che sono state le conclusioni degli investigatori su rapporti bancari definiti «critici»".

    Altre Notizie