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  • Diritti tv Serie A, Mediapro vuole prendere il posto di Sky: l'offerta, i club convinti e quelli scettici

    Diritti tv Serie A, Mediapro vuole prendere il posto di Sky: l'offerta, i club convinti e quelli scettici

    • Andrea Sereni
    Mediapro vuole prendere il posto di Sky, divenendo partner della Serie A, mettendo così le mani su tutto il business legato al nostro calcio: dalla produzione alla raccolta pubblicitaria, così come la commercializzazione diretta agli utenti. Questo, secondo la Gazzetta dello Sport, è ciò che emerge dalla proposta presentata lunedì scorso dalla società spagnola, che si occupa di produzioni televisive, alla Lega Calcio.

    LA PROPOSTA - L’offerta prevede la trasmissione delle partite di Serie A nel triennio che va dal 2021 al 2024, con rinnovo automatico per quello successivo, che termina nel 2027, in caso di raggiungimento del minimo garantito. Una proposta economicamente molto importante: Mediapro dovrebbe versare 1.150 miliardi di euro a stagione, da ripartire tra le squadre della Lega Calcio, più 55 milioni per i diritti d’autore e 78 milioni per costi di produzione. Complessivamente, la cifra arriverebbe a un totale di oltre 1,3 miliardi di euro all’anno, somma decisamente più alta rispetto a quella incassata da Sky e Perform (Dazn) per il triennio 2019-2021. Un canale unico, con le dirette di tutte le partite, compresi i pre e post gara, highlights, approfondimenti, interviste e quant’altro. Gli spagnoli gestirebbero anche la determinazione del pricing, in parole povere il costo degli abbonamenti per i tifosi. Sky diverrebbe così un mero distributore del segnale.

    TITUBANTI - I club, per ora, hanno deciso di non votare e di continuare le trattative, attratti dall’entità dell’offerta, ma titubanti sulle garanzie bancarie (il Corriere della Sera parla di garanzie solo per 200 milioni annui) e sulla messa in pratica dell’accordo. Già nel febbraio del 2018 Mediapro aveva vinto il bando per la trasmissione del campionato di Serie a, ma il contratto era stato rescisso per inadempienze. L'ala della Lega vicina a Claudio Lotito spinge per accordarsi, scettici invece i grandi club e squadre come Bologna, Sassuolo e Torino. Che l’accordo venga approvato o respinto, verrà comunque aperta un’asta che coinvolgerà le altre emittenti operanti in Italia.

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