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  • Disastro Brexit: crollo del commercio e aziende britanniche al collasso
Disastro Brexit: crollo del commercio e aziende britanniche al collasso

Disastro Brexit: crollo del commercio e aziende britanniche al collasso

  • Erica Noli
    Erica Noli
Nonostante il governo del Regno Unito avesse promesso che la Brexit avrebbe finalmente svincolato la Gran Bretagna dalle normative commerciali europee, il primo ministro Boris Johnson è silenzioso riguardo le sorti della nazione da quando è uscita dall’UE. La ragione di tale silenzio pare sempre più ovvia: nei mesi in cui la Gran Bretagna è stata libera dalle regole doganali e commerciali europee è stato riscontrato un netto calo del commercio nel Regno Unito.

Il commercio tra l’UE e il Regno Unito, secondo l’Office for National Statistics del Regno Unito, è stato colpito fortemente a gennaio del 2021. È stato riscontrato un calo delle esportazioni del 40,7% rispetto a dicembre e le importazioni dall’UE sono calate del 28% nello stesso lasso di tempo. Si può dire che si tratti della più importante discesa delle esportazioni. La Brexit ha causato anche un forte incremento della burocrazia per le imprese a causa dei nuovi controlli aggiuntivi. Ciò ha reso molto complicato esportare qualsiasi genere di prodotto soprattutto per le aziende di piccole dimensioni. La Brexit però non può essere considerata l’unico fattore che ha portato al crollo del commercio: una parte del calo è stato opera anche della pandemia covid-19 che portato alla chiusura delle attività in tutto il continente. 

Alcune figure di rilievo nell’ambito degli affari ritengono che l’impatto della Brexit sarà permanente. Trattandosi di una nazione insulare che dipende fortemente dalle importazioni, anche i piccoli ritardi nelle esportazioni possono avere un grande effetto. Tutto ciò ovviamente si discosta nettamente dal brillante futuro commerciale che era stato promesso da Johnson e dal governo britannico. 

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