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  • Disastro Dybala: sarà mai un grande?
Disastro Dybala: sarà mai un grande?

Disastro Dybala: sarà mai un grande?

  • Nicola Balice, inviato a Torino

Da una parte Paulo Dybala, dall'altra Cristiano Ronaldo. Certo, il paragone è impietoso. Ma almeno giocando contro è inevitabile. Ed ancora una volta, molto più che a Cardiff, uno è volato (letteralmente) in cielo e l'altro si è nascosto sotto terra. L'elogio a Cristiano Ronaldo non è un tema, lui e Lionel Messi stanno riscrivendo la storia del calcio e quanto successo ieri sera a Torino è solo un capitolo in più, magari una delle immagini da poter stampare sulla copertina una volta conclusa la sua irripetibile carriera. Il processo a Paulo Dybala invece è inevitabile. Anche alla Juve, ma a lui in particolar modo. Perché la dirigenza bianconera gli ha dato tutto: prima la scommessa da 40 milioni dopo un solo anno da protagonista in A con il Palermo, poi il tempo di crescere e sbagliare, ancora un rinnovo a cifre da top player assoluto al termine di una trattativa durata diversi mesi con un ampio gioco al rialzo, infine la maglia numero dieci per eleggerlo a simbolo della squadra. La Juve gli ha dato tutto, lo ha aiutato e gestito nei momenti di difficoltà. E gli ha perdonato praticamente tutto: gli alti e i bassi, le visite fuori porta o fuori luogo sue o del suo fratello-agente. Insomma, se dopo qualche gol decisivo in quella che rimane fin qui forse la miglior stagione della sua carriera, arriva un flop come quello di ieri sera è inevitabile che Paulo Dybala finisca sotto processo.

 

QUALE DYBALA – In Italia è un crack. Magari discontinuo, ma pur sempre un giocatore in grado di decidere ogni partita anche solo con una giocata. Fuori è solo un giocatore con un grande potenziale. Ma che a quasi 25 anni, al di là di qualche exploit, non è ancora riuscito ad imporsi a livello internazionale. E di occasioni ne avrebbe avute, sia con la Juve in Champions che con l'Argentina prima della bocciatura (non definitiva) di Sampaoli. Sia chiaro, Messi e Ronaldo non hanno nulla a che vedere con qualunque altro giocatore. Il flop dello Stadium però impone riflessioni: troppo leggero di testa e di gambe, un giallo per simulazione ed un altro per intervento scomposto praticamente inutile. Il definitivo salto di qualità non è stato compiuto nemmeno in questa occasione, nemmeno in questa stagione dunque nonostante lampi di dominio calcistico almeno in Italia. La domanda è quindi una: se non è stato ancora questo il momento, arriverà mai?  

@NicolaBalice


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