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  • Disastro Mondiale| Juve e Italia unite nel flop

    Disastro Mondiale| Juve e Italia unite nel flop

    Se Tiago Mendes, dirottato a gennaio dalla Ju­ventus all’Atletico Madrid per legittima disperazione, avesse avuto un bisnonno o un prozio italiano, magari sarebbe stato cooptato nella missione azzurra in Sud Africa. Tiago che con il Por­togallo ha segnato due reti alla Corea scartavetrando qualsiasi previsione su se stesso, Tiago che in campio­nato non ha mai messo in­sieme due belle partite di fi­la, Tiago proprio come pote­va essere Amauri, natura­lizzato ma poi scartato nello stesso momento. Sintetiz­zando il concetto: è fuori di­scussione che il bianco-e-ne­ro continui a stregare Mar­cello Lippi e che, fino a qual­che mese fa, i bianconeri su­bissero il fascino indiscreto del ct. Galeotto è stato un pranzo alle Cinque Terre del commissario tecnico con un dirigente juventino, l’idea di poter avere uno sbocco in so­cietà subito dopo la conclu­sione del contratto con la Fe­dercalcio, i pareri - non i con­sigli - sugli acquisti di Fabio Cannavaro e Fabio Grosso. Nodi che sono venuti al pet­tine già a campionato in cor­so, figurarsi adesso.

    PARADOSSO - Nella lista dei trenta per il Mondiale, di gio­catori della Juventus ce n’e­rano addirittura otto, diven­tati poi sei con l’esclusione quasi obbligata di Grosso e Candreva. Quanto a Legrot­taglie, c’era già stata una ri­nuncia ma solo per una ra­gione di carattere fisico, in­somma, un infortunio musco­lare. Sei su ventitré, a pre­scindere dal fatto che fossero reduci da una stagione delu­dente, la peggiore degli ulti­mi trent’anni, un salto nel vuoto continuo, una serie di sgomenti messi uno in fila al­l’altro. Stupirsi adesso è un paradosso, capacitarsi ora di certe situazioni che si trasci­nano da mesi altrettanto. Il ct ha sperato che, cambiando ambiente, la il quadro clinico generale potesse evolversi in positivo, ma per il momento è stata un’illusione a fondo perduto. Va anche detto che è sottilissimo l’elenco di coloro i quali avrebbero potuto prendere il posto della comi­tiva juventina, quasi scelte obbligate. Però...

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