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  • Disertiamo: 100 euro per un distinto di Napoli-Chelsea sono uno scandalo

    Disertiamo: 100 euro per un distinto di Napoli-Chelsea sono uno scandalo

    Caro Direttore Jacobelli,
    la nostra protesta
    nasce come monito per tutti i napoletani a riflettere.

    Nata su Facebook non è divulgata semplicemente in funzione dei famosi "100 euro" del settore distinti, ma tocca un aspetto più profondo.

    Non è contro l'operato della società calcio Napoli che fin qui sicuramente ci ha portato a grandi risultati. Dopo aver preso visione dei costi dei tagliandi valevoli per la partita di Champions League Napoli-Chelsea, siamo rimasti indignati contro una speculazione assurda e ingiustificata nei confronti non solo del tifoso, ma del napoletano in quanto cittadino.


    A nostro avviso ogni persona deve avere la possibilità di poter accedere al S.Paolo in occasione di qualsiasi partita e purtroppo le curve non bastano per tutti coloro che vogliono supportare i propri beniamini, pur non disponendo di salari molto consistenti.

    Un settore come quello dei distinti, non certo d'élite, dove spesso e volentieri si è costretti a vedere la partita in piedi, dove padri di famiglia vorrebbero portare i loro figli a godersi un po' di calcio, non può avere un prezzo d'ingresso così alto.

    Un lavoratore che guadagna 1.200 euro al mese, con famiglia e fitto da pagare, non può esser messo in condizione di spendere 1/10 del suo stipendio per un ottavo di finale in uno stadio fatiscente.

    Parliamo di un impianto non certo così all'avanguardia, che si è costretti a raggiungere tre, quattro o anche cinque ore prima di una partita pur di trovare un posto a sedere e non ritrovarsi nella parte laterale del proprio settore. Già, perché lo stadio non prevedere una distinzione tra aree dello stesso settore e dunque puoi capitare in un area laterale pur pagando lo stesso prezzo di un’area centrale e per di più, qualora non trovassi il ticket per la parte superiore, non ti rimane altra scelta che prendere l’inferiore, pur pagando lo stesso costo del settore superiore.

    Quindi un tifoso potrebbe acquistare un tagliando per i distinti e ritrovarsi nell’area laterale del settore inferiore pagando lo stesso prezzo di chi ha acquistato il tagliando per l’ area centrale del settore superiore. Questa di fatto è un’ ingiustizia e siamo stanchi delle parole del presidente e dell’ amministrazione comunale che si passano la patata bollente ogni qualvolta si parli di stadio.

    Davvero banale la soluzione più semplice per risolvere il problema: “non è un obbligo acquistare il biglietto”. Il problema è: “Quanti vorrebbero farlo ma non possono?”. Il prezzo stabilito nega di fatto la possibilità a tutti di poter partecipare all'evento sportivo in quanto non tutti possono spendere tale cifra per questa partita.

    Il costo di questo biglietto è un'imposizione classista per uno sport popolare oltre che una mancanza di rispetto ed una grande offesa all'intelligenza dei tifosi che da decenni militano allo stadio. In questi giorni è stata diffusa la notizia che i prezzi di questa partita sono in linea con quelli delle altre partite degli ottavi di Champions, ma in realtà non è così.

    Se prendiamo in considerazione ad esempio i prezzi della partita Milan vs Arsenal notiamo che il settore arancio (i distinti del S.Siro) arriva a toccare anche i 120 euro, ma la cifra di partenza è di 50 euro per lo stesso settore, dato che ci sono tantissime fasce di prezzo e si viene incontro un po’ a tutti. Lo stesso vale per Inter Olympique Marsiglia dove il secondo anello arancione, che equivale ai “distinti superiore” del S.Paolo, costa 35 euro e il terzo anello rosso addirittura 15 euro!

    Per non parlare delle partite europee dove ad esempio puoi assistere a Cska Mosca vs Barcellona con 22 euro nel rispettivo settore “distinti”.

    Noi non capiamo perché noi napoletani dobbiamo pagare più di tutti per poter assistere ad una partita importantissima della nostra squadra del cuore. La nostra non è una lamentela sterile proprio in virtù di questa disparità che esiste con le altre partite europee.

    Il passaggio del turno di Champions League deve essere un premio non solo per presidente e calciatori, ma soprattutto per noi tifosi che meritiamo questa partita. A nostro avviso non sono previsti elevati costi di gestione del match tali da indurre la società ad aumentare in maniera spropositata il costo del tagliando che, se fosse rimasto invariato rispetto alle partite precedenti dei gironi di Champions League, avremmo assistito ad una grande dimostrazione d'amore del presidente nei confronti di noi cittadini e tifosi del Napoli.

    Ora invece ci ritroviamo a discutere di prezzi (soprattutto il costo del tagliando del settore distinti) aumentati in maniera esorbitante come se noi tifosi dovessimo scontare una pena o pagare per qualche torto commesso, quando invece dovremmo essere premiati per il passaggio del turno, per aver sostenuto la squadra anche nei momenti di difficoltà.

    Siamo stati definiti “occasionali”, quando per noi “l’ occasionale” è proprio colui che non si oppone a quest'indecenza. Magari perchè ha conservato i soldi per la ''partita della vita''. Questa gente sappia che ci sono tantissimi abbonati dei distinti, molti da anni, che non hanno intenzione di andare allo stadio, dato che neanche gli abbonati possono usufruire di agevolazioni come accade in altri stadi d’europa.

    Noto con piacere che la nostra iniziativa tocca diverse fasce d'età e il fatto che anche le persone più grandi abbiano condiviso il nostro pensiero ci fa onore perchè sono soprattutto loro che dopo i fasti dell'epoca Maradoniana meritavano questa partita, loro che ci sono sempre stati e ora non saranno premiati! Loro che volevano esserci ma che purtroppo qualcuno gli ha negato questa possibilità!

    Ma la cosa che mi rende ancor più orgoglioso è che queste stesse persone lottano per la propria dignità e il rispetto, che non deve dipendere dalle presenze collezionate allo stadio o dall' importanza della partita.

    Che sia Albinoleffe o Chelsea, chi va per la prima volta o da trent'anni merita rispetto e non possiamo accettare le condizioni economiche che ci ha imposto la società! Buoni si, ma fessi no.

    MERITIAMO RISPETTO..NOI NON CI STIAMO...QUINDI DISERTIAMO!!!

    Andrés de Amado, Napoli


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