Nel corso della consueta conferenza stampa del martedì, l'allenatore del Parma ha preso la parola anche per smentire l'interpretazione data ad alcune delle parole rilasciate nel corso dell'intervista resa ai colleghi de "La Gazzetta dello Sport" e pubblicata nell'edizione odierna della rosea. Donadoni sembrava aprire a un clamoroso addio al Parma nonostante il recente rinnovo di contratto e aveva riaperto all'interesse di Milan e Roma per la prossima stagione. Ecco quanto riportato dal sito stadiotardini.it:

“Io credo che sia giusto che ognuno si riconosca in ciò che dice. E allora io non ho assolutamente detto nulla di quel tipo lì. Sapete voi, perché anche voi lavorate in testate giornalistiche, come funzionano le cose: per cui io non ho mai detto qualcosa di quel genere, così come compare nel titolo. E questo mi dispiace perché è antipatico. Si rientra sempre nel ragionamento di cercare di migliorare un po’ il nostro mondo: e questo sicuramente non aiuta a migliorare il nostro mondo. e quindi in questo siete voi i diretti interessati e gli attori principali. Quindi ognuno di noi, nel suo modo di agire, deve cercare di dare un contributo positivo: questo non è dare un contributo positivo. Questo è solo cercare il modo per vendere. E mi spiace. Lo trovo antipatico, lo trovo di cattivo gusto, perché oltretutto, se non sbaglio, c’è anche un virgolettato, e siccome qui ci sono anche dei testimoni che erano con me ieri, e credo che la cosa sia stata abbastanza ripresa anche in tv, con delle telecamere, quindi quello che c’è scritto nell’articolo, che non ho nemmeno, onestamente, letto più di tanto, dimostra qualcosa di diverso, se non sbaglio. Sono stanco di dover stare sempre a spiegare quello che gli altri fanno: è giusto che uno spieghi ciò che fa. E questo vale per tutti: per il sottoscritto e per tutti gli altri. Quindi: non rispondo più a domande su qualcosa che ha fatto qualcun altro. Io rispondo di me stesso. E ‘me stesso’ significa aver detto delle cose completamente differenti da quello che è il titolo di quel giornale. E questo mi dispiace: sono profondamente dispiaciuto perché è un voler fare apparire le cose come non corrispondono alla realtà. E’ inutile che poi si dica: ma sappiamo che i titoli poi li fanno quelli che sono preposti a fare i titoli. E’ troppo facile… E’ troppo facile… Quindi stendiamo un velo pietoso come si suol dire…”.