Doppio tampone negativo, così la quarantena di chi torna dall'estero si dimezza: la Juve è pronta
ETICAMENTE. Formalmente, non c'è il minimo dubbio riguardo al fatto che tutto venga fatto in maniera corretta e trasparente. Eticamente, non mancheranno le polemiche nel caso in cui questa prassi teorica dovesse diventare realtà. Perché ancora oggi ci sono milioni di italiani che non sanno quando e se potranno fare il tampone, basta questo per riaprire l'eterna lotta tra chi può e chi non può. Anche se, in difesa non solo della Juve ma di tutto il sistema calcio che si appresta a vivere la propria fase due grazie a una corsia privilegiata per effettuare tutti i test e i controlli necessari, già negli scorsi giorni erano arrivate le parole del professor Giovanni Di Perri, infettivologo e direttore del Dipartimento clinico malattie infettive presso l'Università di Torino. Interrogato sul sistema chiuso necessario per far ripartire il calcio e sulle possibili polemiche in arrivo, aveva risposto così: “Ora la disponibilità è ristretta, è vero, ma in tempi brevi ci saranno nuove possibilità. Poi ritengo che se facciamo il tampone a venti squadre di serie A non priviamo niente a nessuno. La Cina è ripartita, la disponibilità di prodotti e reagenti crescerà nell'immediato futuro”.