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  • Due regali viola:| L’Inter si rialza

    Due regali viola:| L’Inter si rialza

    L'Inter torna a vincere a San Siro, Pazzini torna a segnare un gol in campionato dopo due mesi (ma quanti ne ha sbagliati), perfino Coutinho sembra un giocatore da calcio dei grandi, miracolo a San Siro? No, solo l'Inter. Cuore e follia. Stavolta era Inter vera e la Fiorentina l'ha capito subito. Ci voleva un po' di ispirazione, chissà non sia arrivata porima della partita, non tantro da Ranieri quanto dalla buona anima di Peppino Prisco. Bello e struggente il filmato dedicato dall'Inter all'avvocato e proiettato sul tabellone di San Siro con tutta la squadra in campo a naso in su, attenta e forse preoccupata di quanto avrebbe potuto dirle quel tifoso dalla lingua che tagliava gli avversari, morto dieci anni fa. È stato un momento da grande Inter. Chissà che qualcuno, vedendo la coppa dei Campioni nelle mani di capitan Picchi, non si sia davvero ispirato.

    Forse Coutinho che al pronti via ha mostrato inattesa vivacità e brillantezza di idee, un po' meno gli altri. San Siro ieri sera era freddo, e non proprio riscaldato dal gioco nerazzurro, ma, almeno per un tempo, nemmeno spaventato dal giocare della Fiorentina che, senza Montolivo e anche senza Jovetic, bloccato da un dolore all'anca, pareva una compagnia di disordinate comparse destinate a infilare la quarta sconfitta esterna consecutiva. Nessuno che si prendesse l'onere e l'onore di dare creatività e personalità al suo giocare. Errori ed imprecisioni in quantità industriale.
    Qualcuno (Fiorentina compresa) sarà rimasto sorpreso dal presentarsi interista: cinque minuti di raptus agonistico nel quale prima Pazzini, poi Nagatomo, infine Milito hanno tentato di scardinare la difesa e la partita. È stato questo il segnale di una squadra che vuol ribaltare un periodo da pollice verso, senza arrendersi al passare del tempo. Inter rassicurata dalla presenza di Maicon ed anche di Lucio, dall'interpretazione ispirata di Coutinho. Sulle fasce Nagatomo e Faraoni hanno tentato di lavorare con tensione, attenzione e, nel caso del giapponese, gran velocità. La fascia destra nerazzurra, Maicon-Faraoni, ha consegnato buon calcio, quell'altra più velocità con Nagatomo e più qualità con Coutinho partito subito con una bella verticalizzazione per Pazzini: e conclusione molle. Appunto con questi presupposti, l'Inter ha preso in mano la partita, mentre la Fiorentina si è raccolta intorno a Behrami, che però non garantisce l'ispirazione di Montolivo. Alla lunga ha pesato. E così hanno pesato le incertezze della difesa.
    Una volta tanto l'Inter ha evitato il colabrodo difensivo a cui aveva abituato i suoi tifosi. La retroguardia viola è peggio e, infatti, Pazzini dopo aver tanto provato, e troppo buttato, ha infilato la porta sfruttando un’incertezza di Natali. E così Nagatomo ad inizio ripresa, quando, servito dal rinsavito Paz, ha sfruttato il rimpallo "costruito" da una incertezza di Pasqual e degli altri sbadati compagni suoi. Uno-due pugilistico maturato da un tempo all'altro che ha riaperto i cuori nerazzurri, chiuso lo stomaco a Delio Rossi e fatto dimenticare tante imperfezioni che anche ieri sera si sono viste. Compresi i gol mancati da Pazzini e la faccia pallida, pallida di Milito.


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