Calciomercato.com

  • Dybala meglio di Platini. Mihajlovic, è la svolta! Giù le mani da Montolivo

    Dybala meglio di Platini. Mihajlovic, è la svolta! Giù le mani da Montolivo

    • Cesare Prandelli
    Juventus e Napoli hanno iniziato a correre e per le altre concorrenti per lo scudetto rischia di farsi dura se non riusciranno a mantenere il ritmo delle prime due della classe. Detto questo, rispetto a quanto ho letto o ho sentito da molti nelle ultime ore, non credo che la lotta per il titolo possa essere già ridotta a queste due squadre: anche Fiorentina, Inter e Roma hanno le qualità per rientrare.

    DYBALA MEGLIO DI PLATINI - Nella clamorosa risalita della Juventus dopo un complicato avvio di campionato, il vero mattatore non può che essere Paulo Dybala. Un ragazzo che mi ha stupito per la facilità con cui ha saputo inserirsi in una squadra di grande livello, in cui sei sistematicamente obbligato a vincere. Nella nostra Serie A sono pochi i calciatori in grado come l'argentino di puntare l'avversario, di mettere fantasia in ogni sua giocata e diventare un risolutore anche su calcio piazzato. Inoltre, è stata sorprendente la rapidità con cui ha preso per mano un gruppo che è stato stravolto la scorsa estate; nemmeno un campione del calibro di Platini ha avuto un impatto così immediato alla Juventus, Dybala è assolutamente un fenomeno considerando la sua giovane età.

    INTER, ECCO COSA NON VA - Corre la Juve, frena ancora l'Inter. In questo momento, Handanovic è indiscutibilmente il miglior portiere del campionato e il vero valore aggiunto dei nerazzurri. Faccio fatica a comprendere i reali motivi di questo calo di rendimento della squadra di Mancini nelle ultime settimane, ma è ipotizzabile che il tentativo di costruire maggiormente il gioco e provare a migliorare la qualità della manovra abbia portato i giocatori a perdere aggressività e cattiveria. La dimostrazione è il fatto che l'Inter, nonostante abbia ancora la miglior difesa del torneo, sta concedendo molte più occasioni agli avversari, costringendo il proprio portiere agli straordinari. Icardi e Jovetic incompatibili? Forse in questo momento sarebbe meglio se giocasse solo uno dei due, perchè questa ricerca ostinata della qualità e di una mentalità più offensiva ha fatto perdere di vista quella che era la formula magica di inizio stagione, quando l'Inter si basava soprattutto sulla solidità della coppia Medel-Felipe Melo. 

    MIHA, PUO' ESSERE LA SVOLTA - Milan-Fiorentina ha, da un lato, rilanciato le ambizioni di alta classifica dei rossoneri, dall'altra evidenziato una volta di più i limiti attuali dei viola. Già la scorsa settimana evidenziai come la rosa a disposizione di Sousa si stia rivelando un po' corta. Il tecnico portoghese aveva trovato un undici molto affidabile in cui, se viene a mancare anche un solo elemento (Badelj, ndr), si rompe il meccanismo e allora il compito di Sousa deve essere quello di studiare qualcosa a livello tattico, magari proponendo un modulo diverso a seconda degli interpreti. Per il Milan e soprattutto per Mihajlovic può essere invece la gara della svolta. I rossoneri sembrano aver messo da parte le velleità di inizio campionato di voler mostrare un calcio a tutti i costi propositivo e, grazie ad una ritrovata cattiveria e ad una migliore condizione fisica, oggi coprono molto meglio il campo, hanno aumentato il pressing e danno l'idea di un gruppo più coeso. Questo grazie anche alle doti di gestore di Mihajlovic, bravo a compattare lo spogliatoio nel momento più difficile della stagione; ha catalizzato su di sè le pressioni togliendole ai calciatori di minore personalità e ora il Milan gioca più sciolto, più libero di testa. Il senso che potremmo essere di fronte ad una svolta del campionato dei rossoneri sta tutto nel sorriso di Sinisa dopo il gol di Boateng.

    GIU' LE MANI DA MONTOLIVO - In questo Milan ritrovato sta giocando un ruolo importante anche Riccardo Montolivo, troppo spesso criticato anche dai suoi stessi tifosi. Avendo avuto la fortuna di allenarlo, posso garantire sulla sua assoluta serietà professionale e, a chi lo giudica troppo lento, faccio notare che spesso la colpa andrebbe fatta ricadere sui suoi compagni di squadra che non si propongono senza palla limitandogli le alternative di passaggio. Con la Fiorentina si è visto che quando i colleghi di reparto sono più intraprendenti anche lui ha modo di mostrare le sue qualità.

    SPALLETTI NON E' UN MAGO - Concludo soffermandomi sulla Roma e sui primi tentativi di Luciano Spalletti di apportare la sua filosofia di gioco nella formazione allenata fino alla scorsa settimana da Garcia. Contro il Verona si è intravista la volontà di aumentare la pressione sui portatori di palla avversari, ma in questo momento i giallorossi devono convivere con una condizione atletica approssimativa. Il compito di Spalletti è difficile in tal senso e settimanalmene dovrà provare ad aggiungere qualcosa per riportare i suoi giocatori ad un livello accettabile. Da un punto di vista tattico, in questo periodo il problema principale della Roma è la mancanza di ordine: è una squadra che si allunga troppo facilmente, che perde le distanze con eccessiva disinvoltura e questo costringe tutti a correre di più e dunque ad andare in affanno. Sulla crisi di Dzeko ho un punto di vista molto personale: il bosniaco ci sta mettendo del suo ma è poco coadiuvato dagli esterni offensivi schierati al suo fianco. Salah e Gervinho sono per caratteristiche calciatori che portano molto la palla mettendosi troppo poco al servizio della punta centrale, che ha invece bisogno di rifornimenti. In tal senso l'eventuale arrivo di El Shaarawy ma soprattutto quello di un ragazzo dalle qualità tecniche e con la resistenza di Diego Perotti può risultare un cambiamento importante nel gioco della Roma e nella capacità di Dzeko di risultare finalmente determinante.

    Altre Notizie