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  • Dybala: 'No al Barcellona e dico sì al tridente. Pogba? Gli manca la Juve'

    Dybala: 'No al Barcellona e dico sì al tridente. Pogba? Gli manca la Juve'

    Dopo lo stop forzato, è tornato. Paulo Dybala, giovane stella della Juventus, sta riassaggiando il campo dopo l'infortunio muscolare che lo ha tenuto a lungo ai box. E oggi si racconta in una lunga intervista al Corriere dello Sport: "Non sono al centro per cento, però sto sempre meglio: giocare è il desiderio di ogni calciatore, però siamo tanti e c'è un allenatore che decide. Torino? Mi sono rivisto in tv e la sensazione positiva del campo ha trovato conferma: sapevo che i test settimanali erano perfetti e avevo tanta voglia di far bene, sono sceso in campo concentratissimo per aiutare la squadra ed è arrivata una vittoria importante". 

    Sulle critiche alla Juve: "E' un destino comune ad altri grandi club: Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco. Siamo primi in Serie A e abbiamo chiuso in vetta il girone di Champions: cosa dobbiamo fare di più? Certo, nel gioco non siamo perfetti, ma serve pazienza perché abbiamo cambiato tanto: per fortuna abbiamo un tecnico molto bravo a inserire i nuovi nel gruppo". 

    Sulla sfida con la Roma: "Sono molto amico di Iturbe, è fortissimo e mi piacerebbe vederlo giocare di più: il fatto che stia fuori la dice lunga sui valori tecnici dell'attacco giallorosso. Conosco anche Paredes: sarà molto importante per il futuro della nazionale argentina. Totti? Fa parte della storia mondiale del calci, l'ho sempre ammirato e quando l'ho incrociato con il Palermo gli ho chiesto la maglia. Se penso che quando lui a debuttato in A non ero nato mi vengono i brividi. Se vinciamo sabato mandiamo un segnale importante alle inseguitrici".

    Sull'ex Pjanic: "Ha avuto modo di... prepararsi affrontando il Lione, altra sua ex squadra. Lo vedo sereno, è un grande professionista: in allenamento scherzavamo sull'amicizia con Nainggolan, gli abbiamo chiesto se davvero gli ha tolto il saluto. Non ha risposto...".

    Sul tridente con Higuain e Mandzukic: "Lo abbiamo provato in amichevole con l'Espanyol e per qualche minuto contro la Dinamo Zagabria. Credo che per caratteristiche si possa fare, magari anche a partita in corso". 

    Sul Milan: "Mi piacciono le squadre che puntano sui giovani: in Italia non è usuale. Supercoppa? Non dimentichiamo la sconfitta di San Siro: sarà una rivincita, vogliamo il primo trofeo della stagione. Inter attardata? Non me lo aspettavo, ha calciatori di qualità".

    Su Lionel Messi: "Era il mio idolo e sognavo di giocare con lui: la prima volta è stata un'emozione indimenticabile, il top dopo uno scambio con cui l'ho mandato al tiro. Insieme al Barcellona? E' gossip, sono legatissimo alla maglia bianconera: la gente deve capire che ho un rapporto fortissimo con la Juve e non dare retta alle voci. Sono felice di essere qui e voglio fare parte a lungo di questa squadra. La 10? Il mio numero sarà sempre il 21: quando sono arrivato potevo prendere il 7, ma piaceva a Morata, così ho scelto quello che era stato di Pirlo". 

    Su Pogba: "Siamo in contatto. Ci manca per qualità in campo e ci mancano le risate nello spogliatoio. Anche noi, però , manchiamo a lui: basta guardare la classifica nosta e quella del Manchester United". 

    Sul mercato di gennaio: "Arriveranno rinforzi? Siamo già forti così. Poi la società valuterà".

    Allegri e il paragone con Messi e Ronaldo: "Penso abbia voluto spronarmi a dare sempre di più. Arrivare a Cristiano e Messi non è facile, però se l'ha detto lui che è un esperto un perché ci sarà. Così cerco di migliorare e avvicinarmi a quel livello".

    Infine, il Pallone d'Oro: "In questo momento è giusto che si alternino Messi e Ronaldo. Se io ci penso? Sempre: in questa edizione non ho ricevuto nessun voto, ma già essere lì a 22 anni è incredibile. Ora voglio salire più in alto". 

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