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  • Dzeko: 'Alla Roma grazie a Sabatini. Inter in estate? Fonseca mi diceva..'

    Dzeko: 'Alla Roma grazie a Sabatini. Inter in estate? Fonseca mi diceva..'

    Edin Dzeko si racconta in un lungo speciale. Il capitano della Roma parla durante i giorni di quarantena, in attesa di poter tornare in campo. Ecco l’intervista rilasciata a Sky Sport: "Foto con sciarpa giallorossa al collo? ​Ero ragazzino, anche io certe cose non le ricordavo. Poi ho visto quella foto e mi sono detto che sono romanista da sempre, non dal 2015”.

    MAN CITY - ​“Nei primi sei mesi non è stato facile perché c’era tanta concorrenza, però ho fatto 4 gol al Tottenham nel 5-1 finale. La partita successivamente poi sono rimasto in panchina per 90’… Ho chiesto al mister perché non avessi giocato, lui mi ha risposto che dovevo riposare. Aguero comunque fece tripletta al Wigan, io però non ero contento”.

    PREMIER - ​“Non era normale non vincere quella partita, passammo in vantaggio per 1-0 con Zabaleta e pensavo che sarebbe stato poi tutto facile. Nella ripresa ci fu il pareggio, poi Barton fu espulso e rimasero in 10. Loro, però, passano in vantaggio e noi diventiamo nervosi, così come tifosi e l’allenatore Mancini. Entrai a circa 25’ dalla fine, abbiamo provato di tutto per ribaltare il risultato, ci sono state delle piccole occasioni, poi su azione da calcio d’angolo segnai il 2-2 ma pensavo avessi segnato troppo tardi. Non ci credevo nemmeno io, nel calcio poi può accadere di tutto. Mi ricordo che al gol di Aguero feci uno scatto a una velocità massima, impossibile spiegare come abbiamo fatto quei due gol in due minuti, secondo me è difficile che una cosa del genere possa ricapitare in futuro e vincere così lo scudetto”.

    ROMA - ​“Sapevo che il mio tempo al City stava per finire, mi convinse Sabatini. Il DS mi venne a trovare in Croazia e mi disse che senza di me non sarebbe tornato a Roma. Non è stato uno che è venuto e ha lasciato in sospeso le cose, lui è stato diretto, ogni minuto si accendeva una sigaretta (ride, ndr). Dopo è stato tutto più facile perché le società già si conoscevano, il resto lo conosciamo”.

    SPALLETTI - ​“Diceva a tutti che si doveva dare di più, voleva che i palloni andassero in verticale per l’attaccante e quel gioco per me fu importante, altrimenti non avrei mai fatto 39 gol”.

    DI FRANCESCO - ​“In campionato ci sono stati alti e bassi, ma in Champions League abbiamo fatto un cammino straordinario che nessuno si aspettava. Per prima cosa, nessuno pensava che avremmo superato il turno avendo nel girone Atletico Madrid e Chelsea, tutti pensavano che saremmo retrocessi in Europa League”.

    COL BARCELLONA - ​“Quando abbiamo preso il quarto gol ero molto dispiaciuto, sul 3-1 ero più fiducioso. Di Francesco preparò molto bene il match di ritorno ed è stato merito suo se poi abbiamo passato il turno. Tutti dicono che sono stati eliminati per demerito loro, la verità è che abbiamo giocato bene noi per tutta la partita. Penso che quella partita sia stata clamorosa, la guardo spesso e ancora non mi capacito di quello che abbiamo fatto”.

    COL LIVERPOOL - ​“Non voglio ricordare quella partita, l’abbiamo buttata perché in semifinale fa male perdere così, quella partita rimane lì nella mia testa”.

    FONSECA - ​“Gli dissi subito che con me non avrebbe mai avuto problemi, non ne ho mai avuti con i miei tecnici. Inter? Iniziai la preparazione e poi sono rimasto a Roma. Fonseca parlava spesso con me e mi diceva di rimanere, mi diceva di essere felice quando mi allenavo”.

    CRITICHE
    - “Quando segni sei il numero uno, quando non lo fai devi essere ceduto. Sappiamo come funziona, in tanti parlano. Tutti possono dire quello che vogliono, l’importante è ciò che vuoi ascoltare e sentire”.
     

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