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  • E Conte si scuce due scudetti dal petto

    E Conte si scuce due scudetti dal petto

    • Lors Cialini
    Ha ragione Capello, inutile scatenare guerre di religione. La domanda era in chiave europea e la risposta è ineccepibile: il campionato italiano non è "allenante" per le coppe europee. Indignarsi serve a poco e si rivela un boomerang visto il signficato tanto chiaro quanto inattaccabile di una semplice constatazione. Il calcio italiano ha sempre fatto gran fatica in Europa a tenere certi ritmi di gioco stante lo spezzattamento ad opera degli arbitri delle gare. Per far fronte all'agonismo d'oltralpe, i club italiani infarcivano le proprie rose di top player attirandoli grazie ai quattrini che la serie A ha offerto per lunghi anni più dei competitor.

    TEMPI LONTANI - Avevamo i migliori stranieri e qualche coppa siamo risuciti a portarla a casa essenzialmente grazie a loro e nel caso del Milan grazie anche al gioco di Sacchi. Con l'austerity, fine di tutto questo. Il livello si è abbassato clamorosamente e malgrado gli arbitri interrompano il gioco meno di un tempo la serie A continua a essere agonosticamente (e adesso anche qualitativamente) non performante. Questo ha fatto capire Capello. Questo non ha voluto capire Conte perennemente ossessionato (quasi come Mazzarri) di veder sminuiti i propri meriti. Un'ossessione che lo ha portato in un crescendo di bile a tirare in ballo gli scudetti di calciopoli facendo un regalo agli interisti in primis e al resto della metà del paese che adesso può ridere sotto i baffi dell' autogol bianconero.
    Un bel tacere non fu mai scritto.
     
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