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  • E' il gioco delle parti, ma i giornalisti sono sempre quelli cattivi...

    E' il gioco delle parti, ma i giornalisti sono sempre quelli cattivi...

    Il calcio è lo spasso nazionale, il piatto forte dei menu sportivi televisivi e perfino l'argomento più gettonato in treno o in ascensore, eppure c'è ancora chi pensa che causa di ogni discussione siano solo i giornalisti cattivoni...
    Non mi lancerò in una difesa d'ufficio della categoria, ma vorrei sottolineare che se il gioco della parti esiste, i cattivi non sono sempre quelli con la penna in mano.

    Molti presidenti sostengono che far trapelare un interesse per un giocatore comporti una aggravio notevole di spesa, che i rumors incidono in modo devastante in una trattativa. Sarà vero, non lo metto in dubbio, ma secondo i massimi dirigenti italiani sui giornali e sui siti specializzati cosa dovremmo scrivere? Già abbiamo fama di conta-frottole, ora per salvaguardare qualche manciata di euro dovremmo stare in disparte aspettando il laconico e spesso ritardatario comunicato ufficiale? Questo i tifosi vogliono?


    I media non sono infallibili, ci mancherebbe, ma pretendere il silenzio per tutto il periodo di mercato è a dir poco insensato. C'è poi la cattiva abitudine di indicare come 'invenzioni' quasi tutte le notizie pubblicate o diffuse dalle redazioni. Inventare presuppone una malafede, che nella stragrande maggioranza dei casi non c'è. L'errore fa parte del mestiere, la fonte puo' non esser precisa, talvolta sfuggono dei particolari, ma creare di sana pianta una notizia è ben più grave.

    I lettori più attenti avranno già capito che le fonti da cui sgorgano le news di mercato sono le più variegate: procuratori, intermediari, dirigenti di second'ordine dei club, tesserati..etc etc. Non tutti sono affidabili, ma questo lo si apprende solo con la pratica, incrociando le informazioni ed evitando la stumentalizzazione da parte di terzi. Sapete quante notizie vengono diffuse ad arte dai direttori sportivi per spostare l'attenzione su obiettivi fittizi piuttosto che su quelli reali? Potete solo immaginare che giro d'affari c'è dietro il calcio e che importanza puo' avere la fama mediatica per un calciatore?  Avete idea del narcisistico compiacimento che molti operatori del mercato provano nello sviare i giornalisti rompiscatole?

    Inoltre, pensate davvero che negli spogliatoi fili sempre tutto liscio come nella casa del Mulino bianco? Voi non litigate con i colleghi d'ufficio? Perchè allora non puo' succedere tra due ragazzi di vent'anni che fanno i calciatori? Perchè se i media raccontano di un'antipatia reciproca, di una rivalità accesa o di uno screzio fanno il male della squadra e devo beccarsi gli insulti dei tifosi? All'oscuro di queste informazioni non potreste capire, forse, perchè due compagni si passano poco la palla o perchè un allenatore ignora sistematicamente un tesserato. In mezzo al campo ci sono degli uomini normali, con un gran talento nei piedi, ma pur sempre uomini. Gelosie, antipatie e litigi fanno parte della vita di tutti, con o senza i media tra le scatole.

    Partendo da questi presupposti, i lettori, potranno autonomamente e coscienziosamente barcamenarsi tra giornali e siti, scegliendo quelli, che a loro insidacabile giudizio, sono più attendibili e affidabili. Il margine d'errore va concesso a tutti, ma diffidate da chi fa distinzioni troppo marcate tra i protagonisti del baraccone calcio. Siamo tutti un po' colpevoli e un po' vittime, perchè siamo complementari, siamo pedine che si muovono tutte sullo stesso scacchiere.


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