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  • Il mondo della musica attacca la Lega per il blocco sulla legge contro l'omofobia

    Il mondo della musica attacca la Lega per il blocco sulla legge contro l'omofobia

    • Luigi Calligari
      Luigi Calligari
    Negli ultimi giorni si è verificata una netta presa di posizione da parte di diversi esponenti del mondo della musica nei confronti del blocco al Senato del ddl Zan. Artisti come Elodie, Fedez, Mahmood e Levante attraverso i loro profili social hanno lanciato degli appelli, anche molto duri, e condiviso post affinché l’iter di approvazione di questa legge possa arrivare a conclusione quanto prima, ma per adesso la soluzione non sembra così scontata. Il mondo di internet comunque continua a fare la sua parte per sensibilizzare sull’argomento, anche grazie alla nascita di una petizione intitolata “Dà voce al rispetto”, che in dieci giorni ha raccolto quindicimila firme.

    Di che cosa tratta il ddl Zan? “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. Questo è il titolo completo della legge contro l’omotransfobia che prende il nome dal deputato del Pd, Alessandro Zan. Con l’approvazione del provvedimento, viene istituita la pena detentiva per chi commette reati di discriminazione contro il sesso o il genere. Oltre al carcere, nella data del 17 maggio, verrà istituita anche una giornata nazionale contro l’omofobia. È previsto inoltre anche uno stanziamento di quattro milioni all’anno per i centri che si occupano di combattere le discriminazioni.

    Ma perché allora si è arrivati a questo scontro tra artisti e politica? Dopo essere stato approvato alla Camera lo scorso 4 novembre 2020, il ddl attende di essere discusso al Senato per l’approvazione definitiva, ma in questo momento tutto l’iter è bloccato. Questo perché il presidente della commissione Giustizia, Andrea Ostellari della Lega, non la ritiene una misura prioritaria. Pd, M5S e Leu sono pronti alla battaglia, non accettando questo stallo. Per quanto riguarda la Lega invece, secondo quanto riporta La Repubblica, potrebbero esserci ripercussioni sul governo di unità nazionale se le altre forze politiche dovessero procedere alla conta dei voti.

    Il passo finale, e si spera risolutivo, di questo contenzioso potrebbe avere luogo nella giornata di mercoledì con una riunione in commissione di Giustizia a Palazzo Madama.

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