Calciomercato.com

  • 'Ecco i migliori giovani talenti della Serie B'

    'Ecco i migliori giovani talenti della Serie B'

    Una piccola realtà veneta della provincia di Padova, che si sta confermando, con poche risorse ma con grande programmazione, in un proscenio importante come quello cadetto. Stiamo parlando del Cittadella, giunto alla quarta stagione consecutiva in serie B. Quella granata può considerarsi un’isola felice del calcio italiano, l’esempio dell’ambiente idealtipico per fare calcio e fare crescere i giovani senza le pressioni che caratterizzano la nostra cultura sportiva. È il Cittadella di Claudio Foscarini, al suo settimo anno da tecnico dei granata (a cui vanno aggiunte due stagioni nelle giovanili). È il Cittadella di Stefano Marchetti, direttore generale la cui competenza calcistica non è ormai un mistero. Proprio quest’ultimo si è gentilmente concesso ai microfoni di Generazionditalenti.com per un’intervista.



    Direttore, il suo Cittadella è alla quarta stagione consecutiva in serie B. Una piccola realtà che va avanti tra tante difficoltà, e nonostante tutto ottiene risultati più importanti di altre società con risorse maggiori. Segno di una programmazione seria che viene portata avanti…
    “Sono d’accordo. C’è un lavoro alle spalle importante, da anni stiamo portando avanti questa politica, che non si basa solo sulle risorse economiche, ma su tanti fattori, come i giovani, che qui crescono in un ambiente sano e professionale, che punta a ottenere risultati importanti e a poter competere con delle corazzate, molto più forti economicamente di noi”.

    Sabato ci ha stupito la personalità con la quale il Cittadella ha affrontato la capolista, il Torino. Una buona fetta di merito probabilmente va attribuita a Claudio Foscarini…
    “Assolutamente sì, è un allenatore che è da noi da tanti anni. Nel mondo del calcio odierno gli allenatori vengono cambiati in fretta, qui da noi non è così. Abbiamo sempre pensato che Foscarini abbia valori sia umani che professionali assoluti, e lo dimostra il fatto che è qui a Cittadella da tanti anni”.

    Siete a metà classifica: l’obiettivo è la salvezza, ma a quattro punti dalla zona playoff avere ambizioni non è vietato.
    “Credo che il nostro profilo debba essere di grande umiltà, nel senso che dobbiamo andare per gradi e centrare un obiettivo alla volta. Il primo obiettivo, quello principale, è la salvezza. Prima lo raggiungiamo, prima possiamo fare altri ragionamenti e sognare. Per adesso noi dobbiamo ragionare così, con la consapevolezza che ogni partita è importantissima per raggiungere quell’obiettivo. Adesso abbiamo una settimana molto difficile. Incontreremo il Padova, poi abbiamo il Sassuolo martedì e successivamente il derby col Vicenza. Quindi è una settimana che ci può dare delle indicazioni importanti per il futuro del nostro campionato”.

    Ma la concentrazione è principalmente rivolta al derby di sabato con il Padova: che atmosfera si respira a Cittadella? È una sfida sentita?
    “È una sfida sicuramente sentita, una bella partita perché il Padova è in un ottimo momento, ma anche noi stiamo facendo bene. Credo che sia una partita dal fascino particolare”.

    Come diceva lei, la vostra è una società che punta molto sui giovani. Anche quest’anno avete costruito una squadra dall’età media bassa. Sicuramente una realtà come quella del Cittadella aiuta il giovane a crescere senza troppe pressioni…
    “È l’ambiente ideale perché c’è grande professionalità e grande competenza calcistica, componenti abbinate a un ambiente dove si può aspettare il giovane e si può commettere anche qualche errore. Si lavora molto singolarmente, sulla personalità, cercando di fare crescere i giovani, sapendo che non ci sono le pressioni presenti da altre parti dove non ti è consentito sbagliare e al primo errore vieni messo in discussione”.

    Tra i tanti giovani ci ha impressionato Massimiliano Busellato, un centrocampista classe ’93, che già si destreggia bene ma che ha grandi margini di miglioramento.
    “È un ragazzo veneto, un nostro giovane, molto molto professionale nonostante l’età, un ragazzo con la mentalità già da grande. Credo che abbia grandissimo temperamento, abbinato a una buona tecnica. Penso che la differenza la faccia il suo carattere da gladiatore, è un giocatore che non molla mai e non si è mai fatto intimidire. In qualsiasi stadio siamo andati ha giocato con personalità. Credo che abbia un grandissimo avvenire”.

    Busellato non è l’unico talento del Citta: ci può fare il nome di qualche altro giovane emergente?
    “Noi ne abbiamo parecchi di ragazzi giovani, qualche giocatore deve ancora crescere però ha un grande futuro. Mi riferisco a Pellizzer, un centrale molto forte. Abbiamo anche Maah che non è più giovanissimo (è un classe ’85, ndr) però è una punta di qualità. Poi abbiamo ragazzi come De Vito e Baselli, che in futuro potranno dire la loro”.

    Nel panorama più ampio della serie B, invece, secondo lei quali sono i giovani più interessanti e promettenti?
    “Giovani bravi ce ne sono. Mi viene in mente Dramè del Padova. Qualche altro giovane promettente ce l’ha l’Empoli, mentre nella Juve Stabia sta facendo molto bene Sau, un giocatore importante e di grande avvenire. Sarebbe scontato dire Immobile e Insigne, sono giocatori molto conosciuti e molto bravi. Giovani interessanti in serie B ce ne sono, bisogna andarli a cercare, bisogna dar loro fiducia, questo è un campionato bellissimo perché c’è grande qualità. Ma gli ambienti non sono tutti uguali, il nostro è quello ideale per fare crescere i giovani nella maniera più giusta”.


    Altre Notizie