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  • Dall'11-0 del 1928 al 'Meglio secondi che ladri': Fiorentina-Juventus, la storia della rivalità più feroce d'Italia

    Dall'11-0 del 1928 al 'Meglio secondi che ladri': Fiorentina-Juventus, la storia della rivalità più feroce d'Italia

    • Mattia Sorbetti
    Questa sera andrà in scena la seconda semifinale di Coppa Italia: dopo il derby di Milano di ieri, oggi toccherà a Fiorentina e Juventus. Un match che è atteso tutto l'anno anche se non mette di fronte due compagini della stessa città: la sfida di stasera è l’incontro anche di due tifoserie ostili tra loro. In più questa sera la tifoseria viola accoglierà, per la prima volta dalla sua cessione alla Juventus, l’ex attaccante Dusan Vlahovic. Ma prima di addentrarci nei numeri e nei fatti che hanno costruito nel tempo la rivalità tra Juventus e Fiorentina, dobbiamo capirne le radici. Due mondi opposti, fin dal nascita. La storia, il potere, l’"arroganza" sportiva, quella di chi è abituato a vincere da una parte. La ricerca della bellezza, l’attaccamento ai colori, la speranza sportiva dall’altra. La Juventus è F.I.A.T., un motore costruito per arrivare primo al traguardo, annientare il mercato sempre e comunque a qualunque costo. La Fiorentina è Firenze, culla del Rinascimento minuta ma ambiziosa. È Ponte Vecchio, talmente bello e affascinante da muovere milioni di persone al mondo per visitarlo ogni anno.  
     
    Se normalmente il Derby della Fiorentina, almeno a livello mediatico, è quello dell'Appennino contro il Bologna, oppure quello contro il Pisa che ormai però non viene giocato da anni, quello reale è senza dubbio quello che vede i viola affrontare la Juventus: soprattutto quanto la sfida si gioca allo Stadio Franchi di Firenze. Nei giorni precedenti non si parla d'altro, per molti in città questa diventa la gara più attesa della stagione. La sponda bianconera spesso invece tende a minimizzare l’appuntamento, ripetendo che le rivalità storiche per loro sono altre. Ma per quale motivo questa rivalità?
     
    IL LONTANO 1928 - Il primo dissidio risale al 1928, quando la Figc decide di rifondare il sistema calcio, creando nella stagione 28/29 una Divisione Nazionale unica, con due gironi da 16 squadre. Per ottenere le 32 compagini la Federazione è però costretta a una serie di ripescaggi e tra le squadre ripescate, vi è la Fiorentina, formata per lo più da dilettanti. Il 7 ottobre di quell’anno le due squadre si sfidarono a Torino, e i padroni di casa annientarono l'a squadra a quel tempo biancorossa, con il punteggio di 11 a 0: la sconfitta peggiore di sempre della storia della Fiorentina.
     
    1982 E IL “MEGLIO SECONDI CHE LADRI” - La reale scintilla che farà scoppiare la rivalità e renderà Fiorentina-Juventus una sfida per sempre diversa dalle altre cade nell’anno del Mondiale di Spagna. Siamo nel 1982, Fiorentina e Juve sono prime a pari punti all’ultima giornata, i viola vanno a Cagliari, la Juve scende in campo a Catanzaro. Su entrambi i campi succede di tutto, casi di moviola che poi portarono ad importanti polemiche nel post partita: alla Fiorentina viene annullato un gol regolare a Graziani e la gara finisce 0-0; la Juventus invece riesce a vincere di misura grazie ad un rigore molto dubbio. Lo Scudetto in quel caso andò a Torino e a Firenze nacque lo slogan “Meglio secondi che ladri”, che caratterizzerà per sempre la rivalità fra le due squadre.
     
    LA FINALE DI COPPA UEFA – Nel 1990 in finale del secondo torneo continentale si qualificarono proprio Fiorentina e Juventus. Nella sfida di andata a Torino viene toccato il punto più alto della rivalità. Dopo una partita dominata i viola escono clamorosamente sconfitti per 3-1 dal Delle Alpi. Tante le recriminazioni degli ospiti: sul risultato di 1-1 l’arbitro danese Aladren, non fischia una spinta evidente di Casiraghi su Pin che cade in area lasciando solo Aleinikov. Tiro, rimpallo e gol su respinta proprio di Casiraghi. Al ritorno la squadra toscana fu obbligata a giocare nuovamente in trasferta: lo stadio Franchi è inagibile a causa dei lavori di ammodernamento per i vicini Mondiali, e il Renato Curi, designato come stadio casalingo dei viola, era stato squalificato. La Fiorentina è costretta dalla UEFA a giocare addirittura ad Avellino, considerata feudo bianconero, tra le polemiche dei tifosi viola che avrebbero preferito Verona. La squadra di Ciccio Graziani non riuscirà ad andare oltre allo 0 a 0 lasciando la coppa ai bianconeri.
     
    LA CESSIONE DI BAGGIO –
     Il giorno successivo l’ennesima cocente delusione a tinte viola: la città di Firenze scopre che Roberto Baggio, fuoriclasse dei viola e della nazionale italiana, sarà venduto proprio ai rivali di sempre. Questa scelta dell’allora presidente gigliato Pontello scatenò una vera e propria rivolta in città, con la tifoseria che costrinse i proprietari a vendere la società. Nei mesi successivi il Divin Codino è stato protagonista di un altro episodio a Firenze: al suo ritorno al Franchi si rifiutò di calciare un rigore e al momento della sostituzione raccolse a sé una sciarpa lanciata da un tifoso viola.
     
    Da li in poi solo sfide memorabili tra le due squadre. Dalle prodezze di Gabriel Omar Batistuta, al 0-5 rifilato ai viola dalla Juventus di Antonio Conte. Dal rimonta viola del 20 Ottobre  2013, lo storico 4-2 con la tripletta di Giuseppe Rossi, all’ultima semifinale di Coppa Italia tra le due squadre quando i bianconeri si imposero per 0-3 al Franchi ribaltando l’1-2 dell’andata. Questa sfida non sarà un derby,  ma non sarà mai una partita come le altre. E di questo ne è al corrente anche Dusan Vlahovic. 
     

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