Calciomercato.com

  • Pradè, il motivo del no al Milan

    Pradè, il motivo del no al Milan

    • Luca Cellini

    La si potra' definire la vittoria di Andrea Della Valle anche se quest'ultimo quasi certamente non si arroghera' questo merito. Certo è che, davanti ad una situazione simile, oltre tre anni fa, l'oggi patron gigliato si trovo' sconfitto, quasi delegittimato, agli occhi innanzittutto dei propri giocatori, e poi della piazza fiorentina. Oggi invece l'azionista di riferimento della Fiorentina è alle soglie del completamento del suo lavoro di diplomatico nel momento di massima rottura fra il d.s. Daniele Prade' e quella parte di club riconducibile al fratello Diego. Punto di massima frizione la possibile apertura di uno dei due responsabili del mercato viola alla cessione di Adem Ljajic al nemico sportivo dell'ultima estate, il Milan. All'ex d.g. della Roma fu fatto capire che si stavano cercando alternative al suo ruolo, fu consigliato di non rispondere ad sms e telefonate dei giornalisti che chiedevano informazioni di mercato e soprattutto lo si è allontanato dalla prima squadra, quasi consigliandogli di non presentarsi durante la fase di ritiro a Moena. 

    Sono stati come detto contattati dirigenti liberi da vincoli contrattuali, ma anche prestigiosi manager: da Sensibile a Paratici, passando per Minotti. Nel frattempo la consueta stampa amica vicina al club ha messo in giro voci di un pre accordo fra lo stesso Prade' e l'Inter, con pure trattative in piedi con il Milan pre accordo Barbara Berlusconi-Galliani. Per fortuna che Andrea Della Valle, svincolatosi dal ruolo di fratello minore ha capito tutto da diversi mesi ed a differenza del fallimento per la permanenza di Cesare Prandelli a Firenze, ha giocato d'anticipo ed ha provato ad unire; dando liberta' d'azione a quei dirigenti che non troppo bene vedevano la figura di Prade' (accusato anche di un particolare feeling con la stampa nazionale televisiva), ma allo stesso tempo trattando per la permanenza a Firenze di quest'ultimo.

    La base sono stati i risultati ottenuti dall'ex dirigente anche della Ternana, insieme ad Eduardo Macia, ma anche il passo indietro in termini di raggio d'azione dello stesso Prade' negli ultimi mesi. E così l'uomo che ha portato Giuseppe Rossi a Firenze poco meno di un anno fa ha rinunciato a fare giri di mercato, ha evitato per un po' di tempo telecamere e taccuini (e glissando su frizioni interne al club) ed ha sancito il patto che lo portera' quasi certamente sotto le feste, con ratifica al prossimo c.d.a. di marzo, del prolungamento fino a giugno 2015. Una fiducia rinnovata e meritata, ma ancora una volta a tempo che può portare in piena liberta', qualora la Fiorentina lo volesse, a scegliere un nuovo d.s. fra un anno, in vista della stagione 2015-2016. Sempre che Daniele Prade'non faccia una nuova magia, e si conquisti ancora una volta, con i risultati dell'allenatore che ha scelto per la squadra viola post salvezza 18 mesi fa, Vincenzo Montella, un ulteriore importante rinnovo 'ad libitum'. 

    Altre Notizie