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  • El Dios del Futbol, il Petisso Pesaola e colui che diede del 'maiale' a Chiellini

    El Dios del Futbol, il Petisso Pesaola e colui che diede del 'maiale' a Chiellini

    • Cesare Bardaro
    La puntata odierna è dedicata soprattutto a 2 grandi sudamericani del passato, nati il 28 luglio.

    JUAN ALBERTO SCHIAFFINO, 1925-2002, detto Pepe, centrocampista uruguaiano naturalizzato italiano. In Italia giocò nel Milan e nella Roma. E' considerato da molti il più grande giocatore uruguaiano di tutti i tempi. Non  a caso lo chiamavano El dios del fútbol. Con la nazionale uruguagia vinse il mondiale brasiliano del 1950.Segnò il gol del pareggio che mandò in tilt i carioca: "Ci liberammo dell'angoscia che ci portammo in tutta la partita, piangendo di gioia, pensando alle nostre famiglie in Uruguay, mentre i nostri avversari piangevano per l'amarezza della disfatta. Ad un certo momento provai tristezza per quello che stava succedendo. Mancavano 13 minuti alla fine. Sicuramente tutto il Brasile stava vivendo un dramma. Mi sembra di rivivere gli ultimi istanti sul campo di gioco: le facce tirate di tutti i brasiliani, la disperazione per un risultato impensato e un pubblico silenzioso come mai era successo, presago che la tragedia stava avvicinandosi." 
    Fu probabilmente il primo calciatore a gestirsi gli ingaggi con criteri manageriali. Ed è proverbiale la sua parsimonia. Del resto era di origini liguri. Proprio a Genova, prima di una partita a Marassi tra il Milan e i rossoblù, il sabato pomeriggio di vigilia, quattro passi distensivi lungo via Venti Settembre. Tira vento di tramontana, fa un freddo cane e Liedholm suggerisce: "Perché non prendiamo un caffé?". Nordahl e Schiaffino approvano, ma, sull'uscio del bar, Pepe viene colto da un atroce dubbio e domanda: "Paga la società, vero?". Deludente risposta di Nordahl: "No, Pepe. In questo caso ciascuno sborsa di suo". Estremo dribbling dell'uruguaiano più genovese dei genovesi: "Vi aspetto fuori, il caffé mi rende nervoso"."Forse non è mai esistito regista di tanto valore. Schiaffino pareva nascondere torce elettriche nei piedi. Illuminava e inventava gioco con la semplicità che è propria dei grandi. Aveva innato il senso geometrico, trovava la posizione quasi d'istinto” (Gianni Brera) È considerato l'inventore del tackle in scivolata, gesto tecnico che gli permetteva di rubare la palla agli avversari intervenendo da dietro. Il primo anno in Italia durante la partita con l'Udinese strofinando davanti all'arbitro Corallo pollice ed indice - gli disse "Voi arbitri italiani siete tutti venduti".  Fu squalificato per cinque giornate 
    Paolo Conte lo ha menzionato nella canzone Sudamerica (“La genialità di uno Schiaffino”)

    BRUNO PESAOLA, 1925-2015, attaccante e allenatore argentino naturalizzato italiano
    Era detto “Petisso” (piccoletto). Fu giocatore di Roma, Novara, Napoli, Genoa e Scafatese e allenatore di Scafatese, Napoli, Savoia, Fiorentina, Bologna, Panathinaikos, Siracusa, Campania. A Firenze vinse lo scudetto nel 1968-69, anche se la squadra era stata costruita negli anni precedenti da Beppe Chiappella. Nel precampionato disse:”"Signori, ho capito una cosa: se con questa squadra noi non vinciamo lo scudetto, mi faccio frate. Frate trappista, sapete, i frati che fanno più penitenze degli altri".
    Era un attaccante brevilineo, veloce, abile nelle finte e prolifico. All'arrivo a Roma dall'Argentina “Attraversammo una zona di rovine archeologiche e le scambiammo per macerie di guerra. Ci guardavamo sbigottiti, chiedendoci dove fossimo capitati" Era ovviamente un grande ballerino di tango nelle balere novaresi, dove conobbe anche la moglie e giocò con Silvio Piola. Accanito fumatore, fumava due pacchetti a partita, una ogni  2 minuti o poco più. "Un'esagerazione. Facciamo uno. Però è vero che la mia dose è di quattro pacchetti al giorno". Giocatore di poker. Si diceva che il presidente del Bologna gli riprese, giocando, gran parte dell'ingaggio. Fan di Peppino Gagliardi, che gli somigliava,costringeva, anche per scaramanzia, i giocatori ad ascoltare le sue canzoni durante i trasferimenti in pullman 

    Buon compleanno a 

    Ânderson Miguel da Silva, detto NENE', attaccante brasiliano dello Spezia, già di Verona e Cagliari.  Da non confondere con l'altro Nenè, Claudio Olinto de Carvalho, che giocò anch'esso nel Cagliari, ma quello di Gigi Riva

    ALBIN EKDAL, 1989, centrocampista svedese dell'Amburgo, ex Juventus, Siena, Bologna, Cagliari. Dei pochi mesi trascorsi alla Juve ricorda soprattutto Chiellini: “Chiellini in campo sa essere un maiale, se vuole. Quando arrivai alla Juve – aggiunge -, mi trattava benissimo, quasi come un fratellino, non avevo la patente e mi scorrazzava in giro. È una persona eccezionale, ma in campo si trasforma, diventa un altro. Gli piace fare scena e influenzare gli arbitri, classica roba italiana, e poi è un cascatore”

    ROBERTO RODRIGUEZ, 1990, attaccante svizzero dello Zurigo, ex Novara

    PEDRO TROGLIO, 1965, ex centrocampista argentino di Verona, Lazio e, soprattutto, Ascoli. Giocò con la nazionale Italia 90

    SIMONE GIACCHETTA, 1969, difensore di Civitanovese, Napoli, Taranto, Reggina, Genoa, Torino. Si è ritirato nel 2005. Attualmente è DS dell'Albino Leffe

    LORENZO FILIPPINI, 1995, terzino sinistro, del Cesena, in prestito dalla Lazio

    ROBERTO SABATO, 1987, terzino sinistro del Catanzaro
    MARIAN GALDEAN, 1989, centrocampista rumeno del Francavilla
    PARIDE PINNA, 1992, terzino sinistro del Cosenza
    LUCA FORTE, 1994, attaccante del Teramo, in prestito dal Pescara
    DANIELE BORRA, 1995, portiere dell'Arezzo, in prestito dalla Virtus Entella

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