El Salvador, primo Stato ad utilizzare i bitcoin come moneta ufficiale
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Laura Cimino
La moneta virtuale, ideata da Satoshi Nakamoto nel 2008, ha raggiunto quotazioni che hanno superato quelle dell’oro, con una capitalizzazione che ad oggi ammonta a 12,8 miliardi di dollari.
Se da un lato il mondo intero si sta convertendo e sta cominciando ad inserire nei circuiti economici l’uso di questa cripto-valuta, dall’altro molti, tra economisti e banchieri, temono le conseguenze dell’impatto di questa sui sistemi economici mondiali.
Questo sistema viene ad oggi utilizzato per effettuare transazioni economiche tra diverse parti, con pagamenti istantanei e “privati”, tramite il sistema di controllo della Blockchain, ingranaggio che regola e protegge il sistema.
In questo contesto, negli ultimi giorni è molto discusso il caso dello Stato del Salvador, il quale, per primo nel mondo, ha deciso di utilizzare questa cripto-valuta come moneta ufficiale dello stato per le transazioni economiche.
Il progetto, portato avanti dal presidente Nayib Bukele, è quello di affiancare, come valuta legale, il bitcoin al dollaro, con lo scopo non solo di semplificare transazioni e movimenti monetari nelle casse del paese, ma anche di attirare nuovi investitori e turisti, garantendo una maggiore semplicità negli spostamenti di denaro.
Se da un lato questo avvenimento ha spinto molti altri paesi nel mondo a considerare l’opzione di regolamentare questa cripto-valuta, dall’altro ha dimostrato quelle che potrebbero essere le criticità della questione, come il crollo del valore della moneta virtuale e la difficoltà di molte fasce della popolazione nell’uso quotidiano di questa.
Difficile è fare previsioni su quelle che potrebbero essere le evoluzioni della questione, ma, sicuramente, non è sbagliato pensare allo sviluppo delle cripto-valute come possibile moneta del futuro.
