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  • Elezioni Figc: Gravina favorito, ma Lotito propone l'ex comandante dei Carabinieri. Tavecchio contro Malagò

    Elezioni Figc: Gravina favorito, ma Lotito propone l'ex comandante dei Carabinieri. Tavecchio contro Malagò

    Manca un mese alle elezioni del prossimo 22 ottobre, quando il calcio italiano voterà il nuovo presidente della Figc. Il nome giusto era quello di Giancarlo Abete, fermato dalla legge numero 8 sui tre mandati che ne decreta l'ineleggibilità. L'ex presidente lavora lo stesso al fianco degli alleati come una sorta di consigliere ombra. 

    Il primo candidato è Gabriele Gravina, numero 1 della Lega Pro, che al momento avrebbe il 53% dei voti: il 17% della Lega Pro, il 34% dei Dilettanti e il 2% degli arbitri. Percentuale che potrebbe salire grazie alle associazioni di allenatori e calciatori (20%, Tommasi non ha ancora fatto proposte alternative). 
    Il Collegio di garanzia del Coni potrebbe "impallinare" Gravina perché ha già fatto tre mandati come consigliere federale. In tal caso è pronto il piano B: candidare Sibilia, con la stessa coalizione. 

    Senza la Lega Serie A. Ieri mattina il presidente Gaetano Micciché, scortato da Lotito e Marotta, ha incontrato i presidenti delle altre componenti
    per provare a unire le varie anime e rilanciare il sistema in crisi. Come si legge sul Corriere della Sera, più che di uomini si è parlato di programmi (riforma della giustizia sportiva, adeguamento della legge ’91, gestione del club Italia, composizione dei campionati, sino alle infrastrutture e alla Covisoc e soprattutto di una diversa ripartizione del peso delle componenti). Ma trovare un'intesa sull'uomo che le riforme dovrà attuarle non è semplice. Durante il vertice non sono mancati momenti di tensione. 

    La Serie A vorrebbe un candidato esterno: Lotito ha avanzato il nome del generale Tullio Del Sette, ex comandante dei Carabinieri
    . "Spero che si possa arrivare a una candidatura unica, ribadendo la leadership della Serie A", ha spiegato Micciché. "È più facile arrivare al cento per cento partendo dal 73", hanno replicato i ribelli. 


    L'ex presidente della Figc, Carlo Tavecchio ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport: "Io spero che quelli che possiedono il 73% abbiano capito che è tempo di esprimere un presidente credibile. Qualcuno dopo Italia-Svezia andò in tv da Fazio per assicurare che la Federcalcio sarebbe stata immediatamente commissariata. Ricordo agli smemorati che non fu così poiché io me ne andai qualche mese dopo, il 29 gennaio, quando ebbi la conferma che non c’era la possibilità di fare un presidente. Malagò? Io non lo dico. Ma se il 22 ottobre non ci sarà un nuovo presidente, il Governo dovrà intervenire per nominare un commissario del commissario. Una figura 'sovrafederale' in grado di cambiare il calcio nel giro di 2 anni. Subito le riforme". 

    "Lotito l’ho conosciuto in federazione. Questa persona sta 22 ore al giorno sul pezzo, ha testa, conosce tutti, cerca di coagulare consensi intorno a sé. Vuole sempre diventare presidente o vice, ma tutte le volte non lo nominano nonostante si dia da fare come un matto. Le confesso una cosa che non ho mai detto: Lotito voleva diventare vicepresidente vicario, e ne avrebbe avuto i titoli, lo meritava. Lo presi da parte e gli dissi: 'Se facciamo questa roba il giorno dopo siamo morti in due'. Se fossi ancora presidente federale congelerei tutto e avvierei la riforma dei campionati, sviluppando il tema indispensabile dell’authority esterna. Io sono competente di calcio e in questo Paese non lo siamo in tanti". 

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