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  • Elogio di Ibrahimovic, l’Uomo Squadra che spinge il Milan

    Elogio di Ibrahimovic, l’Uomo Squadra che spinge il Milan

    • Xavier Jacobelli - Direttore www.quotidiano.net

    Milan, Juve e Udinese rispondono subito all'Inter e confermano che questo è un campionato bellissimo. Ma anche Roma e Napoli continuano a vincere  e nessuno creda siano tagliati fuori dalla lotta di vertice, nonostante i distacchi che accusano ora in classifica rispetto alle due di testa.

    Indipendentemente dalle discussioni sul rigore generosamente assegnato da Rizzoli ai rossoneri, a Bergamo la formazione di Allegri ha vinto con merito e la sua vittoria è particolarmente preziosa perchè, prima dell'8 gennaio 2012, nessuno in questo campionato era passata allo stadio che i tifosi nerazzurri hanno dedicato ad Achille e Cesare Bortolotti, anche se un'ottusa burocrazia continua a chiamarlo con un altro nome.


    Imballata dalla preparazione sostenuta durante la sosta di fine anno era anche l'Atalanta che, con la caparbietà e l'orgoglio che la contraddistinguono, ha cercato di tornare in partita dopo essere passata in svantaggio. Ma si è dovuta inchinare alla classe superiore di Ibrahimovic, autentico Uomo Squadra. Abbiati, Thiago Silva e Bonera egregiamente disimpegnatosi sulla fascia, hanno sorretto il Milan nei momenti di difficoltà.

    Ma è più che mai il formidabile svedese il simbolo dei Campioni d'Italia che si preparano al derby consapevoli di avere un leader in stato di grazia e non soltanto perchè è capocannoniere insieme con Denis e Di Natale .  

    Nonostante l'assenza di Cassano, che a Ibra manca molto più di quanto gli mancherebbe Tevez se fosse suo compagno di squadra. Nonostante Pato risulti a volte irritante con i suoi fronzoli e i suoi svolazzi  che hanno indotto Allegri a sostituirlo con  Robinho. Nonostante Boateng non sia ancora al massimo e Van Bommel sia il cugino dell'olandese che nel primo semestre 2011 cambiò faccia al centrocampo rossonero.

     Nonostante tutto questo, Ibrahimovic si è caricato il Milan sulle spalle e ha firmato una prova strepitosa, ricca di classe e di altruismo. Ha rinculato in difesa quando è stato necessario, ha arretrato il suo raggio d'azione per non concedere punti di riferimento alla difesa atalantina. Ha dettato l'assist a Boateng e, se non avesse incontrato sulla sua strada un grande Consigli, avrebbe segnato ancora.

    Prima di Bergamo, Ibrahimovic aveva confidato che, da grande vuol fare l'allenatore. Take a time, prenda il suo tempo, Mister Zlatan. Chi ama il calcio, si diverte troppo a vederla giocare.


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