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  • Emanuelson, la rivincita di Allegri

    Emanuelson, la rivincita di Allegri

    E' stato criticato, insultato, denigrato, ma alla fine aveva ragione lui. Quando Massimiliano Allegri ha scelto di schierare Urby Emanuelson dietro le punte, nel ruolo di trequartista, ha fatto storcere il naso a tutti, addetti ai lavori compresi. L'olandese, per caratteristiche e per esperienza, non ha mai ricoperto il ruolo che al Milan è di Boateng. Nell'Ajax e con la maglia orange veniva impiegato da terzino sinistro di spinta o da esterno all'alto, in Italia si è trasformato, diventando una soluzione offensiva preziosa per le idee tattiche del tecnico livornese. Da quando è arrivato a Milanello nel gennaio 2010,  per poco più di 1,5 milioni di euro,  Emanuelson ha giocato in tutti i ruoli possibili, portiere escluso: da terzino, da centrocampista di sinistra, da interno destro, da attaccante esterno e soprattutto da centrocampista offensivo, ruolo nel quale si è consacrato nelle ultime partite.

    Negli ultimi vent'anni il Milan ha avuto in rosa alcuni dei migliori trequartisti al mondo, da Boban a Rivaldo, passando per Savicevic, Rui Costa, Ronaldinho, Seedorf e Kakà. Il nome di Emanuelson accanto a questi mostri sacri stona, ma per il calcio pensato da Allegri i piedi buoni non sono tutto. Emanuelson, come Boateng, piace per la sua duttilità, la sua capacità di attaccare gli spazi e di dare equilibrio alla squadra. Rispetto al ghanese, è meno efficace e spettacolare in zona gol, ma in questo Milan, merita di ritagliarsi un ruolo da protagonista. Il buon momento in rossonero è stato premiato dalla convocazione del ct van Marwijk  per l'amichevole di Wembley contro l'Inghilterra. Il primo passo per entrare nei 23 dell'Olanda per gli Europei. Se Emanuelson sarà in Polonia e Ucraina buona parte del merito sarà di Allegri. Che l'ha lanciato e difeso. Contro tutti.

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