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  • Empolimania: è finita nel modo peggiore, ma la retrocessione è davvero meritata
Empolimania: è finita nel modo peggiore, ma la retrocessione è davvero meritata

Empolimania: è finita nel modo peggiore, ma la retrocessione è davvero meritata

  • Carlo Alberto Pazienza
Sembra incredibile, ma l'Empoli ci è riuscita. È riuscita nell'impresa di retrocedere nonostante il discorso salvezza sembrasse chiuso già a gennaio. Nonostante gli storici successi in trasferta con Fiorentina e Milan. Nonostante il calendario favorevole rispetto alle avversarie.


Sembra incredibile, ma l'Empoli è retrocessa. È l'epilogo più amaro dopo una stagione travagliata, faticosa, avara di soddisfazioni tolti i due sopracitati successi lontano dal Castellani. Ma nonostante le palesi difficoltà, (la squadra ha avuto il peggior attacco per tutto il campionato), gli azzurri sono sempre riusciti a mantenere almeno un punto di vantaggio sulla zona retrocessione e ad avere sempre in mano il proprio destino.


Non è bastato e il dramma si è consumato proprio all'ultima giornata, a Palermo, contro un avversario già retrocesso da mesi ma che ha giocato la sua partita, come doveva essere. Senza pensare a bonus e al paracadute tanto chiacchierato in settimana.


La gara del Barbera in fondo è stata lo specchio della stagione azzurra: tante occasioni sprecate, l'ansia di non riuscire a segnare, un'evidente fragilità mentale, l'incapacità di rimontare una volta andati in svantaggio, quindi il definitivo crollo.


È davvero l'epilogo più amaro, ma è giusto essere onesti e fare autocritica: questo verdetto è senza dubbio meritato e sono i numeri, davvero impietosi, a confermarlo. Dopo la vittoria sull'Udinese infatti, datata 22 gennaio, seconda gara del girone di ritorno, gli azzurri avevano ben 11 punti di vantaggio sul Crotone terzultimo.


È stato forse in quel momento, con la salvezza in tasca virtualmente in tasca, che qualcosa si è rotto e in 10 giornate gli azzurri sono stati capaci di raccogliere solamente due punti, arrivando addirittura a perdere 7 gare di fila. Tra aprile e maggio la reazione, con i 10 punti ottenuti in 5 gare e le vittorie da libro dei ricordi con Fiorentina e Milan.


Poi di nuovo l'oblio con altre tre sconfitte consecutive, ultima delle quali quella di ieri in Sicilia, la più pesante. Lo score parla di 15 punti e 18 reti realizzate in 19 gare, solo Palermo e Genoa hanno fatto peggio. Ha fatto molto meglio invece il Crotone, che di punti ne ha raccolti addirittura 25, firmando una rimonta storica che merita solo applausi.


A Empoli e all'Empoli non restano altro che lacrime, delusione e sconforto. Non resta che accettare il verdetto, amaro e doloroso, lasciato dal campo e ripartire come sempre ha fatto. Con la società solida che si trova alle spalle e con l'esperienza maturata in questi anni.


E comunque nessuno si scandalizzi. Retrocedere così fa davvero male e mette fine a un bel ciclo di tre anni in cui l'Empoli si è pure concessa di insegnare calcio a qualche avversaria; ma la dimensione della società è proprio questa: riuscire a galleggiare tra A e B, togliersi qualche soddisfazione e lanciare giovani di prospettiva. Ed è ciò che continuerà a fare con professionalità e orgoglio, a prescindere dalla categoria.
 

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