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  • Empolimania: la prima allo “Stadium” non si scorda mai, per sognare però è ancora presto

    Empolimania: la prima allo “Stadium” non si scorda mai, per sognare però è ancora presto

    • Carlo Alberto Pazienza
    Il 28 agosto 2021 sarà una data che in molti non dimenticheranno. I tifosi della Juventus, ma più in generale gli appassionati della nostra Serie A, che hanno assistito al primo match dell’era post CR7, visto che il campione portoghese dopo sole 3 stagioni, molto prolifiche a livello di gol ma poco redditizie in termini di trofei, ha deciso di abdicare il suo regno per tornarsene allo United di Manchester. Ma soprattutto non se la dimenticheranno mai i tifosi dell’Empoli, che per la prima volta hanno visto la propria squadra battere a domicilio la Vecchia Signora del calcio italiano. Dopo 13 trasferte tra Delle Alpi, Olimpico e Stadium (di cui una in Coppa Italia), dodici sconfitte, solamente 5 gol segnati e un’astinenza che durava da oltre 400’ (l’ultimo centro azzurro porta la firma di Nicola Pozzi al 51’ di Juventus-Empoli 5-3, gara di Coppa Italia del gennaio 2008), l’Empoli ha rotto la maledizione ed espugnato la casa della Juventus, al termine di una partita giocata con coraggio, grinta ma soprattutto ordine e idee. La “lezione” impartita dalla Lazio giusto sette giorni fa non ha spaventato Andreazzoli, che allo Stadium ha riproposto lo stesso atteggiamento e lo stesso approccio alla gara. La filosofia del tecnico è questa, con le grandi e con le piccole, ma d’altra parte come dargli torto: in un calcio che vede una sempre maggiore e crescente forbice tra i grandi club e le piccole realtà, pensare di mettere il pullman novanta minuti davanti l propria area, rinunciando a qualsiasi sortita offensiva e sperando di beccare la serata storta delle punte avversarie, equivale nel 90% dei casi a sancire la propria sconfitta. Stavolta Aurelio da Massa ha avuto ragione e la vittoria che ha portato a casa ha il valore di un grido di battaglia che dovrebbe diventare il mantra di tutte le “provinciali” quando affrontano formazioni più accreditate: “sì può fare”.

    Per farlo però ci vogliono coraggio, idee e organizzazione: tutte qualità che l’Empoli è riuscita a mettere in campo ieri sera. Dopo aver superato indenne, grazie anche a due super parate di Vicario, i primi 15’ di pressione bianconera, gli azzurri hanno iniziato ad alzare il ritmo facendo girar palla con buona velocità e discreta qualità. Il gol è nato proprio da un’azione ben costruita sulla sinistra e condotta da Bandinelli, il più sorprendente tra i debuttanti azzurri di questo inizio campionato, e finalizzata da Mancuso, che si conferma bomber di razza anche al livello più alto e sceglie una serata piuttosto importante per il suo primo gol in A. La Juventus non è riuscita praticamente mai a costruite attacchi convincenti e davvero pericolosi. Troppi gli esperimenti tentati ma non riusciti per Allegri (Danilo play davanti la difesa, McKennie trequartista), poca la spinta offensiva apportata dagli innesti di Morata e Kulusevski nel secondo tempo. L’Empoli non ha sofferto più di tanto, ha continuato ad attaccare cercando di chiudere il match, con il coraggio e la tenacia che più si addicono ad una grande squadra. E sta proprio qui il merito della squadra di Andreazzoli, che non si è “arresa” al forcing finale dei bianconeri ma ha continuato a spingere per tenere impegnata la difesa avversaria. Un capolavoro di tattica, personalità e atletismo che è valso tre punti pesanti, i primi di questo nuovo campionato. Sarà banale, ma questo risultato per gli azzurri deve restare ciò che realmente è, vale a dire un’impresa da album dei ricordi. Non un punto di arrivo, ovviamente, ma neanche di partenza: i punti salvezza l’Empoli deve farli negli scontri diretti, calandosi nella realtà di partite in cui gli avversari non ti lasciano lo spazio neanche per respirare. La prima allo “Stadium” non si scorda mai, ma per sognare è ancora presto: l’obiettivo dei 40 punti resta l’unico e il solo. Ne mancano 37, cifra che deve necessariamente continuare a scende già a partire dal prossimo match, in programma, dopo la sosta, al Castellani contro il Venezia.

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