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  • Empolimania: risultato bugiardo all’Olimpico, stavolta è mancato solo il gol

    Empolimania: risultato bugiardo all’Olimpico, stavolta è mancato solo il gol

    • Carlo Alberto Pazienza
    Un punto, quattro gol subiti e nessuna rete realizzata. È questo il desolante bilancio per gli azzurri dopo una settimana scandita da tre gare sulla carta ad altissimo quoziente di difficoltà.

    I risultati hanno purtroppo confermato il pronostico, ma se il pareggio di Torino era stato accolto con soddisfazione e la sconfitta con L’Inter era stata netta e meritata, il risultato uscito dal confronto con la Lazio non può che lasciare l’amaro in bocca.

    Ai ragazzi di Martusciello ieri pomeriggio sono mancate fondamentalmente due cose: il gol e la fortuna. Dop un primo tempo così e così, in cui la Lazio ha trovato il gol del vantaggio ma l’Empoli ha comunque fatto la sua partita, la ripresa è stato un assolo azzurro. Un dominio territoriale marcato dal 68% di possesso palla nella seconda frazione (nei 90’ è stato del 61%) e dai 6 tiri totali che hanno fatto più volte tremare la difesa di Inzaghi.

    Una traversa da due passi, una conclusione respinta sulla linea, una bella parata di Strakosha. Protagonista sempre lui, Manuel Pucciarelli, il migliore, assieme a Croce e il solito Bellusci tra gli azzurri. Per tutta la ripresa la Lazio è apparsa in difficoltà, mentre l’Empoli, per ritmo e qualità, ha giocato sui livelli della passata stagione

    Da questo punto di vista i segnali sono incoraggianti, purtroppo però perdura ancora il digiuno del gol degli attaccanti e certamente l’esserci andati vicino non può e non deve bastare. Per salvarsi la squadra ha bisogno che i suoi giocatori offensivi si sblocchino e comincino a fare il loro dovere nelle aree avversarie.

    Passando alle prestazioni individuali, ci ritroviamo a commentare l’ennesima prestazione non all’altezza di Saponara. Forse la peggiore dall’inizio del campionato. La squadra costruiva buone trame, ma quando la palla passava tra suoi piedi l’azione di spegneva. Invece di accendere ogni manovra trasformandola in occasione da gol, il trequartista azzurro non ha mai illuminato la scena come dovrebbe.

    È bene che il 10 romagnolo si dia una svegliata, perché Marilungo scalpita e dopo l’ennesima buona prova da subentrante potrebbe anche soffiargli il posto. Magari in un affascinante tridente con lui e Pucciarelli sugli esterni e una boa come Gila o Maccarone in mezzo.

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